Page 8 - N.119 LUGLIO 2006
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sposizione della comunità; ma tuttavia c'è un piccolo gruppo di giovani che si in- serisce in più attività delle parrocchie. Il lavoro tra le quattro parrocchie ed anche nel vicariato, a livello giovanile, è ancora piuttosto difficoltoso (si preferisce lavorare solo con il proprio gruppo) anche se alcune proposte ci sono, soprattutto nella formazione degli animatori e dei giovani catechisti. La realtà dell'oratorio vive esclusivamente della forza dei volontari, genitori, anziani che dedicano il loro tempo per tenere vive le attività presenti. Sul territorio è presente anche la già citata associazione "Insieme è meglio" che si occupa di minori e giovani. L'associazione da vita ad un rapporto abba- stanza intenso con la scuola, i comuni e la cooperativa sociale (Ogni anno è scelto un tema comune che tutti gli enti cercano di sviluppare tra loro e singolar- mente sul territorio). er quanto concerne l'iniziazione cristiana entriamo in un interrogativo sem- Scheda 6 Ppre più aperto. Abbiamo compreso come l'annuncio deve partire con i geni- Iniziazione tori per arrivare e favorire i cammini delle nuove generazioni. Coinvolgere il ge- cristiana nitore è sempre più difficile perché sovraccarico di impegni e impedimenti più o meno ragionevoli che fanno resistenza agli stimoli della fede. I genitori sono spesso (pur nel dubbio) chiusi sul proprio modo di vivere da cristiani e fanno fa- tica o rinunciano a priori a conoscere e interiorizzare l'insegnamento della chiesa, a volte considerato inadeguato alla loro storia. In questi anni abbiamo puntato nel coinvolgere un po' più i genitori che hanno figli da O a 6 anni, senza escludere quelli con figli in preparazione a sacramenti, e dobbiamo riconoscere che chi partecipa e crede ne trova curiosità e vantaggi. Si da la possibilità della catechesi per adulti in ogni singola parrocchia perché comunque eseguito dagli impegnati. Sulla specifica catechesi per i ragazzi dell'iniziazione cristiana si continua con il metodo tradizionale con le classi di catechismo molto condizio- nato dalla competenza dei catechisti disponibili. er quanto concerne la carità da alcuni anni è stata istituita la Caritas Inter- Scheda 8 Pparrocchiale con sede a Corno con lo scopo di sintonizzare meglio ricchezze I poveri e la carità e bisogni del territorio per una azione più comunitaria e meno lasciata al libero arbitrio di qualcuno, associazione, gruppo ecc. I risultati stentano ad arrivare, no- nostante l'impegno degli addetti, ancora la mentalità locale resiste all'operare in- sieme e soprattutto l'altro non è sempre visto come prossimo da incontrare e amare. Le attività caritative sono favorite spesso dai gruppi missionari in primo luogo e da altre associazioni ecclesiali o meno presenti sul territorio. Riguardano la terra di missione ma anche le esigenze in loco come accoglienza degli immi- grati ecc. ncora oggi si patisce la carenza dei preti. Si reclama spesso la presenza del Scheda 9 A sacerdote senza contare che le vocazioni sono sempre meno e nemmeno ai Le persone a servizio sacerdoti presenti viene chiesto il suo vero servizio sacerdotale. Si chiede di tutto della parrocchia e di più e non sempre il suo specifico di pastore d'anime. E' pur vero che i sa- cerdoti non riescono a dare quei servizi da sempre favoriti dalla tradizione come la benedizione delle case, l'ascolto, la presenza più assidua agli ammalati, alle iniziative della pietà popolare e alle iniziative dei diversi gruppi. - E' da sottolineare che anche i cristiani cosidetti praticanti diminuiscono ri- spetto al registro di battesimi ma è consolante la presenza di un numero, sia pur ristretto di laici che credono e crescono nella speranza cristiana. - La mancanza di persone religiose e consacrate femminili, presenti sino agli anni
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