Page 6 - n.143 LUGLIO 2012
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FAMIGLIA • LAVORO • FESTA E LE NOSTRE CROCI VIA CRUCIS A GORNO anti i gruppi della nostra comunità che hanno Tvoluto animare la via Crucis il 2 marzo 2012 e che con grande impegno hanno proposto rifles- sioni sulla base del tema suggerito dalla Diocesi quest'anno: la famiglia, il lavoro, la festa. Tanta gente ha camminato per le vie del paese nel silenzio e nel raccoglimento coinvolta nella ce- lebrazione, dal sagrato al campo sportivo e in piazza, sino al Camposanto. Temi sottolineati traducendo in vari modi la quotidianità delle nostre azioni: • Il volto di Dio e il suo silenzio, ma lo sentiamo sempre vicino a noi, presente per le nostre necessità. Questo Dio incapace di voler male ad alcuno. • La sua immagine di giudice benevolo appare in tutta la Rivelazione, Dio ha più voglia di salvarci di quanto noi abbiamo voglia di essere salvati. • L' intensificazione della preghiera e l'impegno di dedizione ai fratelli nella carità chiesta dagli anziani. • Gesù non si è sottratto dalla nascita alla morte per adempiere al disegno di Dio, agli insuccessi e alle morti- ficazioni peggiori per un uomo. • Al cimitero il ricordo che al di là c'è subito LUI, l'approdo dell'esistenza umana, la Pasqua per il credente, ognuno oberato da qualche croce. Emozionante la lettura di un brano da parte di un alpino nel ricordare un giovane caduto in guerra "Cara mamma (il ventenne Rodolfo a mezzanotte su un foglietto il giorno prima della battaglia) fra cinque ore qui ci sarà l'inferno, tremerà la terra, s'oscurerà il cielo, tuoni e boati risuoneranno fra questi monti[. .. ] sento in me la vita che reclama la sua parte di sole, sento le mie ore contate, presagisco una morte gloriosa, ma or- renda ... ma il mio spirito sarà con voi sempre". VIA CRUCIS AL SANTUARIO Con Petruccia sotto la croce ' 'su suggerimento di Maria invito tutti quanti voi qui pre- senti a venire in questo luogo in atteggiamento di pre- ghiera". È l'invito di Petruccia al quale abbiamo risposto in tanti con la nostra presenza Venerdì 9 Marzo alla Via Crucis inter- parrocchiale al Santuario. Nel nostro camminare verso il "Frassino" abbiamo riper- corso quel tratto di strada che Petruccia faceva quotidiana- mente. Abbiamo provato ad immedesimarci in quello che Pe- truccia viveva, nelle sue sofferenze, accostate alle sofferenze del Calvario di Gesù. Guidati dai brani di Vangelo e dagli incontri di Petruccia con alcuni personaggi (i bambini, i giovani, le donne, un contadino, la Croce e Maria) abbiamo pregato e, insieme, in questo luogo, ci siamo affidati allo sguardo dolce e puro di Maria, consegnandole anche le nostre sofferenze personali, certi che la croce non ha l'ultima parola, ma è solo il passaggio in vista della Risurrezione e della vita eterna. 6
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