Gemellaggio Gorno Kalgoorie

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Gemellaggio Gorno – Kalgoorlie/Boulder 20 agosto 2003

Approfondimento

L’EMIGRAZIONE

         Quando mancava la possibilità di occupazione nella Valle del Riso alcuni dei suoi abitanti         prendevano la valigia ed emigravano all’estero: in Europa, particolarmente in Francia, in Australia   ed in forma minore in America.

Il mestiere preferito quando i nostri emigranti raggiungevano la “terra straniera”era quello del minatore.

Nel ‘900 gli anni nei quali vi furono più  emigranti gornesi verso l’Australia risultano essere: 1914 con n. 12, 1916 con 16, 1924 con. 13, 1928 con 20, 1930 con 13, 1948 con 13 e 1949 con. 25. 

  Per la Francia: 1920 con 98 e tutti minatori, 1922 con 47, 1923 con 31, 1930 con 26  e 1947  con. 16.

Per l’America :1920 con 12, 1921 con 7 e 1930 con 4.

Se notiamo gli anni nei quali erano in crisi o addirittura chiuse le miniere della Valle del Riso il numero degli emigranti aumenta. La crisi del 1920 portò in Francia 98 minatori e 12 in America e quella del 1930 ancora 26 in Francia.

Per l’America alla fine dell’800 l’emigrazione era diminuita dovuta anche “al maggior rigore con cui la nuova amministrazione federale applica oggidì le leggi restrittive sull’emigrazione”, lo si rileva da un bollettino del gennaio 1899 del Ministero degli Affari Esteri.

 Come era difficile “sbarcare” in suolo americano lo si deduce sempre dal suddetto documento dove si             legge “E’ noto come le vigenti leggi americane vietino lo sbarco degli indigenti, ossia di coloro che per mancanza di denaro o di parenti stabiliti negli Stati Uniti, i quali si dichiarino pronti a garantire per      essi, fanno temere che possono andare a carico della pubblica beneficenza. E’ parimenti vietato lo   sbarco a coloro che arrivano negli Stati Uniti sotto contratto, vale a dire con lavoro già fissato, ed anche con semplice promessa di lavoro, poiché ciò è colà considerato come pericoloso alla libera concorrenza Americana”.

Veniva pertanto consigliato “Converrà, dunque, che gli emigranti tengano ben presente che per recarsi agli Stati Uniti occorre essere sani e robusti, non aver riportato condanne e possedere,    all’arrivo,una sufficiente somma di denaro che permetta loro di mantenersi finchè non abbiano trovato  lavoro”.

 E’ chiaro che norme così rigorose favorivano l’emigrazione in altri Stati.  

 

CHARLIE

 

Nel 2007 è ricorso il centenario del fatto capitato in Australia al minatore gornese   Modesto Varischetti, chiamato Charlie.

 Il giorno 19 marzo 1907 un violento nubifragio inondò la miniera d’oro Westralian Extension, undici  km. a nord di Coolgardie. Modesto Varischetti fu intrappolato dall’acqua a circa 300 metri sotto terra. Si salvò dall’annegamento rannicchiandosi in una salita che conduceva al livello superiore in una specie di sacca d’aria. I soccorritori riuscivano a mandargli acqua, cibo, e perfino luce ma non       potevano liberarlo.

L’ispettore minerario Josiah Crabbe progettò allora una complessa operazione di salvataggio ed un treno speciale portò a tutta velocità il palombaro Thomas Hearneed ed un suo collega da Perth. Il palombaro di miniera gallese Frank Huges arrivò invece dalla miniera South Kalgur

Il minatore fu liberato  il 28 marzo, dopo nove giorni d’isolamento.

A ricordo del salvataggio mandò alla moglie una cartolina, che con un collage d’immagini rammentava l’avvenimento,  pure illustrato da A.Beltrame  sulla copertina della “Domenica del Corriere” del 19 maggio 1907.

Ancora oggi  l’avvenimento è citato su tutti i libri scolastici dell’Australia.

  Il Comune di Coolgardie in Australia , oltre ad aver allestito un museo,  con apposite    manifestazioni tenute nei giorni 23, 24 e 25 marzo 2007 ha celebrato il centenario di questo fatto  eccezionale presso Warden Court in Bayley Street , ricordato pure su una targa che   il 25 marzo i sindaci di Gorno e Coolgardie hanno scoperto a Bonnievale, sede della miniera” protagonista” del “miracolo di Pasqua”, così chiamato in quanto il salvataggio di Charlie avvenne proprio il giorno di Pasqua del 1907.

Il sindaco di Gorno Giampiero Calegari e l’assessore Dario Roggerini hanno presenziato a tutte le manifestazioni rimanendo molto soddisfatti dell’accoglienza e ospitalità avuta dalle autorità e da tutti   gli amici di Gorno nel  Western  Australia.

 

TEGN  DE  CÜNT  E  SCARPE

Alcuni emigranti con il risparmio del duro lavoro, ottenuto con tanto sudore, oltre a servire al mantenimento della famiglia, acquistavano la casa o la stalla, così quando ritornavano a casa potevano dedicarsi ai lavori di campagna ed all’allevamento del bestiame.

Bonzano nel libro “La Valle Seriana” edito nel 1905 così scrive “… molti degli abitanti indigeni dei villaggi della Valle del Riso ed anche degli altri paesi della Valle Seriana di mezzo, tendono ad emigrare nella Francia e nella Australia; donde, dopo alcuni anni, ritornano ordinariamente con un bel gruzzolo di sterline, o di marenghi”.

Non era  così per tutti; quel “gruzzolo”  tanti lo sognavano solamente ed alcuni ritornavano, se almeno ci riuscivano, più poveri di prima. A mala pena  riuscivano a guadagnarsi il biglietto per il viaggio di ritorno. Non erano in molti a far “fortuna”.

Alcuni nostri emigranti avevano trovato anche uno stratagemma per spedire in Italia un po’ di quell’oro trovato con tanto sudore. Lo inserivano tra suola e tacco delle scarpe e queste con altri indumenti venivano spediti alla moglie e sulla lettera scrivevano “Tegn de cünt e scarpe” e questo era il messaggio che indicava il piccolo tesoro in esse contenuto.

E’ ciò che faceva anche Angelo Zanotti di Gorno (classe 1887), soprannominato ol “Rondel”; non ancora ventenne emigra in Australia e fa il minatore, questa sarà la sua seconda patria; infatti la raggiunge in circa ventisei anni ben quattro volte. Si può dire che facesse quasi il “pendolare” per quel        Paese… e non c’erano aerei di linea come oggi. Prova anche la Francia ma l’Australia è sempre la “sua” preferita.

La dimora “abituale” dove vive con la famiglia, oggi diremmo la “prima casa” si trova nella contrada S. Antonio; subito al suo rientro definitivo acquista un fabbricato rurale in località “Algher” ed un altro allo “Zucco”, per potersi così dedicare ai lavori di campagna: il suo desiderio si era avverato.

Amerigo Baccanelli