Costa Jels 1950

    • Miniere di Gorno

Costa Jels nel 1950

Le coltivazioni all’inizio del secoli
da:In Val del Riso N°12 dicembre 1978

Miniera Costa Jels

La concessione era limitata a Nord-Est,Est e Sud-Est dalle concessioni Grina Golla Splazzi, Belloro e Casa Conti; il confine era posto sulla destra del torrente Riso, in località Burrone dei Selvatici e seguendo il thalweg girava intorno a Oneta costeggiando ancora il Riso fm sotto la frazione Cantoni, risalendo poi sul versante sinistro fino al territorio di Grina Golla SpIazzi.
La miniera era molto estesa in direzione Nord-Sud ed erano note tre principali regioni: Costa Jels, Val Preti e Gremme. In seguito se ne aggiunse una quarta detta Laurium.
Nella regione Costa Jels ebbero inizio le coltivazioni fin dal l860 ed in essa si trovarono svilup- patissimi i lavori antichi che servirono da guida alle nuove coltivazioni. I lavori proseguirono ininterrottamente prima sotto il Sileoni e, in seguito con il Richardson e la Crown Spelter. Furono trovate anche quantità importanti di galena. I primi scavi furono effettuati a cielo aperto; seguirono le opere in galleria tra le quali ricordiamo i cantieri Vall’Orso con i ribassi da l a 9, i cantieri Accidenti, Casa Bosio, Allacca, Scandinavia, Annibale e il ribasso Foppello. Primi segnali di esaurimento si ebbero verso il l 890. Sulla destra del torrente Riso, di fronte allo sbocco della Valle dei Crappi venne aperto il cantiere Burrone dei Selvatici.
La regione Val Preti comprendeva la parte bassa della miniera situata sulla destra della Vall’Orso, in questa zona i lavori iniziali comprendevano i cantieri Balletto, Crispi, Val Preti ed il ribasso Grimaldi. I lavori rallentarono nel l890 e vennero sospesi per lungo tempo. Nel l902 vennero aper- ti, in aggiunta ai ribassi Val Preti già esistenti, gli omonimi n°4 bis e n°5. Più in alto si aprirono poi il VaI Preti n°6 e n°7; il VaI Preti n°0 era il più basso, a pochi metri dal thalweg del Riso; si copri- va così un dislivello totale di 600 metri.
La regione Laurium, più importante di tutte le altre, era sopra alle zone Val Preti e Gremme nella zona più orientale della concessione. Molto noti sono i cantieri Trappola, poco sopra la regione VaI Preti, Eldorado, che incontrò una serie di crevasse alte fino a 50 metri e larghe fmo a 4, Fortuna e Laurium Crevassa. Altri cantieri, meno produttivi, furono: Laurium Basso, Laurium Alto, Laurium Destro, Trappola Il, Sotto Baracca, Spinoza, Scoperta e altri meno noti. Tutti i lavori ebbero un calo agli inizi del ‘900, in seguito furono più importanti i lavori al cantiere Spini.
Nella regione Gremme i lavori furono numerosissimi tanto che è impossibile una dettagliata rico- struzione in questa sede. Importanti furono le soluzioni per il trasporto del minerale; furono infatti realizzati trasporti aerei costituiti da serie di telefori frenati dall’alto tali da congiungere i lavori più elevati con il fondovalle. Si costruirono anche diversi tronchi di ferrovia a livello nonché notevoli opere per la sicurezza dei lavori come grandi murature esterne per la protezione delle località limitrofe ai piazzali. Fu costruito un canale derivatore per il passaggio del torrente Spilli attraverso alcuni piazzali. Nel 1911 fu considerata praticamente esaurita dopo essere stata per un trentennio in testa alle produzioni tra tutte le altre miniere della zona. Il avori proseguirono ancora fino al 1921 quando, a causa di una agitazione degli operai vennero fermati i lavori dei cantieri di tutte e quattro le zone. L’anno successivo, l’attività venne ripresa e ampliata. Nel 1925 la Società Vieille Montagne iniziò un’ampia campagna di ricerca. Nello stesso anno venivano coltivati i cantieri Burrone, Selvatici e Val Crappi. Vennero aperti, nella colonna Costa Jels, i cantieri Accidenti, Casa Bosio, Scandinavia e Sotto Accidenti. La colonna Val Preti venne raggiunta da gallerie di ribasso e vennero aperti i cantieri Grimaldi, Sopra Forni, Tesoro e Trappola.
Nella colonna Grem rientrarono in funzione i cantieri Laurium, Diomede, Spilli ed Eldorado. Erano funzionanti 8 telefori che collegavano gli imbocchi delle gallerie con la strada Gorno-Oneta e 5 tronchi di binari decauville. I lavori proseguirono fino al 1930, quando, sebbene l’industria estrattiva dello zinco fosse in crisi, venivano coltivate le colonne Grem, Val Preti e Costa Jels (cantieri Spini, Eldorado, Trappola, ValI’ Orso 3). Tra il 1929 e il 1930 il permesso di ricerca venne esteso anche ai minerali di piombo. Nel 1933 fu installata l’aria compressa in tutti i cantieri e sistemate le vie di carreggio nei cantieri Fortuna 2 e Spini. La cernita del tout venant venne spostata dai piazzali dei cantieri alla laveria di Oneta. Nel 1935 venne coltivato anche il cantiere Tesoro. Negli anni successivi l’attività proseguì con lavori di spoglio nei vecchi cantieri. Nel 1944 venne costruita una nuova teleferica nella zona alta e venne riattivata la zona Foppello-Casino. Dal 1945 al 1947 la miniera rimase chiusa. Nel 1948 i lavori ripresero con un ampio programma di ricerca; lavori di spoglio reiniziarono ai cantieri Lacca, Foppello e Casino nel 1951 con l’estrazione di calamina. Nell’anno successivo ripresero i lavori anche ai cantieri Val dell’Orso, Forni, Piave e Selvatici. Tra il 1957 e il 1959, oltre alla coltivazione, venne effettuata ricerca in tutti i cantieri. Nel 1966 fu allungata la discenderia Selvatici per raggiungere la parte bassa delle colonne Fortuna e Selvatici. Nuovi lavori di ristrutturazione, allargamento e approfondimento del ribasso Selvatici vennero effettuati nel 1970 allo scopo di formare un nuovo livello tra le colonne Selvatici, Cavrera e Fortuna. Nel 1971 proseguirono i lavori iniziati l’anno prima nella discenderia Selvatici dove si pensò di accentrare tutta l’attività mineraria. Nello stesso anno venne installata una stazione per l’eduzione delle acque. Negli anni 1972 e 1973 vennero fatte ampie ricerche per delimitare i corpi minerari, lavoro ultimato nel 1974, anno in cui venne iniziato anche, per migliorare la ventilazione delle parti basse, uno scavo di rimonta tra il ribasso Selvatici e i vecchi lavori della zona bassa del soprastante cantiere Fortuna. In seguito, i grossi problemi di allagamento portarono alla sospensione dei lavori nel 1981 ed alla rinuncia della concessione avvenuta nel 1984.

Costa Jels mine

The claim bordered N, E and S on Grina Golla Splazzi, Belloro and Casa Conti, and was very stretched N to S to include three regions: Costa Jels, Val Preti and Gremme. A fourth region (Laurium) was added later. Exploiting in the Costa  Jels had started in 1860 already, encountering extremely extensive old works (certainly medieval, possibly romans), and great quantities of galena. Full production went on until 1890, when it started decreasing.
The Val Preti region was the one at lower elevation: in 1890 the mines were closed here, but reopened in 1902 with important works reaching an aggregate vertical descent of more than 600 m.
The Laurium region was E and over Val Preti and
Gremme, and included many stopes that gave good production until the turn of the century; thenceforth works continued mainly in the Spini stope, which had a very long activity.
Works in the Gremme region were such a complicated number to allow not for syntetic description.
Big works were carried out here for both transportation and security: many cableways and railways, great walls for protection of yards, a channel.
Gremme was the most productive area in the whole Valley for more than 30 years until 1911, when works were drastically reduced for a supposed working-out of the ores; in
1921 works in the whole mine were stopped for strikes.
Vieille Montagne Co purchased the claim in 1922 and a large proSpecting campaign was started in 1925 with good results, that allowed for the discovery and the exploiting of three mineralized “columns” (Grem, Val Preti and Costa Jels) with many stopes at different levels. Works didn’t even stop in 1929, on the contrary prospecting permits were extended to Pb minerals and a full compressed-air network was laid-down in 1933.
Works proceeded with no interruption, also by stripping old abandoned areas. A new cableway was built in 1944; the mine closed two years only until 1947, at the climax of war and after- math.
Works started over again in 1948, were widely increased in 1951 and sided by wide prospecting 1957-59.
New excavations and general remodeling, widening and deepening took place in 1966 and 1970. Further prospecting was made in 1972-74, and ventilation improving works followed. Works were though stopped in 1981 for flooding problems, and claim renounced in 1983.