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(trattamento delle terre calaminari povere). La stessa Società installò nel 1928 una serie di teleferiche per risolvere i problemi di trasporto dovuti alla notevole altitudine di alcuni cantieri: una per servire le miniere di Costa Jels e Riso, un'altra per la miniera di M. Trevasco e la terza per la miniera di Zambla. Inoltre furono riammodernati gli impianti per la raccolta dei prodotti di laveria; si lavorò attivamente per i due importanti impianti idroelettrici che dovevano servire alle miniere della Val Brembana e della Val Seriana. Nel 1929 la Società Elettrica Mineraria di San Dalmazzo (fili azione della Società Ligure C.I.E.L.I. Compagnia Imprese Elettriche Liguri) acquistò il permesso di Laghetto di Polzone. Nel 1930, nonostante il perdurare delle difficoltà economiche di carattere generale (crisi del 1929), la produzione mineraria della zona si stabilizzò sulle 17.000 tonnellate di minerale prodotto; la quasi totalità della produzione veniva dalle concessioni della Vieille Montagne. Nel 1931 anche la Soc. Vieille Montagne sospese ogni attività a fine luglio. Nel settembre 1933, vista la possibilità di ripresa produttiva, tale Società riattivò le miniere Riso, Costa Jels, Zambla e M. Arera. I lavori di coltivazione vennero sviluppati fino ad impiegare un totale di circa 500 operai. Fu migliorata la rete di distribuzione dell'energia elettrica, fu esteso l'uso dell'aria compressa a tutti i cantieri delle miniere Riso e Costa Jels, sistemate le vie di carreggio dei principali ribassi: vennero accentrati in un'unica officina meccanica presso Campello tutti i servizi meccanici delle miniere del Gruppo della Val Seriana. La cernita del minerale fu accentrata nella laveria di Oneta. Nel 1935 le tendenze all'autarchia, accentuatesi per le persistenti difficoltà derivate dagli scambi, dalle barriere doganali, dai contingentamenti etc., diedero sviluppo in Italia a nuovi provvedimenti per intensificare ulteriormente l'utilizzo delle risorse naturali nazionali; tali difficoltà divennero critiche con l'applicazione delle cosiddette “Sanzioni da parte della Società delle Nazioni” al nostro Paese: così, nel 1935, la produzione mineraria dello zinco fu incrementata del 35,61%. Nel 1940, a seguito dell'occupazione militare del Belgio, le miniere della Soc. Vieille Montagne si trovarono in gravi difficoltà tecniche e finanziarie, al punto che il “Ministero delle Corporazioni”, preoccupato per le conseguenze di ordine sociale, invitò l'A.M.M.I. (Azienda Minerali Metallici Italiani) alla gestione diretta delle miniere ed al loro finanziamento. Nell'agosto del 1941 fu firmato un accordo tra la Soc. Vieille Montagne e L' A.M.M.l., con partecipazione per due terzi dell' A.M.M.I. e per un terzo della V.M. e con Decreto Ministeriale del 16 agosto dello stesso anno le miniere della Società belga furono concesse alla S.A. Nichelio e Metalli Nobili del Gruppo A.M.M.I.. Il complesso minerario del Gruppo di Gorno, che comprendeva dodici concessioni novantennali di cui tre per minerali di piombo e zinco e le altre per soli minerali di zinco (vedi elenco) venne trasferito, con Decreto 8 Giugno 1946 alla S.A.P.E.Z. (poi Società per Azioni Piombo e Zinco); poiché il numero di concessioni per un unico grande complesso minerario creava notevoli difficoltà amministrative per il Distretto di Bergamo, questi riuscì ad ottenere il raggruppamento in due sole grandi concessioni denominate “Val Seriana” e “Val Brembana” (1952). In seguito, l'A.M.M. I. acquistò il 30% delle azioni della Vieille Montagne e alla fine del' 54 trasferì sotto la propria ragione sociale le due grandi concessioni della S.A.P .E.Z.. La riorganizzazione del Gruppo avvenne tra il 1947 e il 1950: furono potenziate le installazioni ad aria compressa, fu costruita la teleferica da Oltre il Colle a Riso; fu installato un gruppo Diesel ad integrazione delle tre centrali idroelettriche esistenti: furono eliminate le laverie di Oltre il Colle e di Oneta per giungere all'unico grande impianto di Riso (vedi oltre). Negli anni sessanta furono effettuati notevoli lavori di ricerca e di coltivazione delle colonne mineralizzate con risultati anche soddisfacenti. Furono tracciati migliaia di metri di gallerie, fornelli ed eseguiti decine di chilometri di sondaggi atti ad individuare e delimitare le mineralizzazioni. Con gli anni '70 siamo nell'ultimo periodo di attività delle miniere del Distretto. Si assiste ad una graduale sospensione dei lavori nelle miniere dei due gruppi per eseguire delle importanti opere di ristrutturazione e provvedere ad un nuovo accertamento delle consistenze. Tra il 1972 e il 1973 fu sospesa l'attività produttiva nel Gruppo Miniere Val Brembana e il personale fu impiegato in lavori di ricerca (gallerie e sondaggi nelle sezioni di Val Vedra).
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