Page 5 - N.144 OTTOBRE 2012
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torta dalle sorprendenti e maestose fattezze ha incantato i nostri occhi e addolcito la gola facendoci con- dividere ancor più gioia e entusiasmo. Ma ... alcuni sintomi manifestati a giugno e sempre più evidenti nelle settimane successive ci hanno coin- volto nella malattia che in breve tempo ha portato la custode Cinzia Tiraboschi, a soli 48 anni, frettolosamente al cielo il6 agosto, festa della Trasfigurazione. Anche questo un segno in questo anno giubilare che ha fattori- flettere ciascuno in quella volontà di Dio che sempre ci sorprende e solo la fede fa vestire di gloria. Cinzia che tanto desiderava condividere con noi tutte le ricorrenze principali che sono state in particolare di questi mesi estivi non ne ha avuto licenza e anche quell'ul- timo desiderio di poter assistere alla rappre- sentazione dell'Apparizione la sera di lunedì 20 agosto nell'area del Santuario circostante la fonte del prodigio è svanito presto. Dal cielo ha potuto vivere la nostra riconoscenza con una grande partecipazione di famigliari e amici al suo funerale presso il Santuario e ancora dal cielo ha potuto contemplare meglio il prodigio di Maria che noi abbiamo sì rappresentato al santuario in una serata estiva di rara calura con la presenza stimata in più di 400 persone, ma Cinzia ora è con Maria non più nell'estasi di un'apparizione, ma con una presenza che è per sempre, non da credere ma da vivere. Al dolore del marito Giuseppe e dei suoi famigliari, in particolare del papà Giacomo, la nostra più viva partecipazione. L'anno giubilare ha poi dato copiosi frutti nelle diverse celebrazioni proposte da gruppi e associazioni. In diverse date si sono svolti il giubileo delle Parrocchie del Vicariato, degli Alpini, dei gruppi missionari, dei pensionati, del Seminario dio- cesano di Bergamo .... Toccante è stata la celebrazione del 15 settembre, festa di Maria Addolorata, dove 49 nostri anziani dell'unità pastorale e altrove, ri- cevendo il Sacramento dell'Olio degli Infermi, hanno riscoperto in chiave di fede il significato della loro condizione di malattia per viverla nell'ottica della Pasqua del Signore, consape- voli della fecondità e del frutto di ogni prova come Cristo ha realizzato nel farsi dono alla volontà del Padre. Nella circostanza come sin- goli e come comunità abbiamo compreso quanto siamo chiamati ad accompagnare, a porre gesti di servizio, di accoglienza e di pre- ghiera comune per l'infermo in quanto è la co- munione che apre a conforto ristoro e spe- ranza. Al Santuario ogni occasione è stata motivo per vivere momenti di festa in comunione con Dio e Sua Madre e poi con tutti i fratelli in momenti semplici di convivialità. La nostra riconoscenza va a quanti stanno lavorando con iniziative e preghiere per il buon esito di questo Anno Giubilare. Lo abbiamo fatto preparandoci con il pellegrinaggio a Medjugorie a fine anno 2011 e ci ri- torneremo per ringraziare a fine anno 2012. Un grazie ai tanti affezionati pellegrini del santuario e a quanti ogni giorno si danno appuntamento alle ore 13.30 nella chiesa parrocchiale di Oneta per la preghiera del santo Rosario. Un grazie a coloro che dal banco di una chiesa o di un convento, dal letto della sofferenza, dal posto di lavoro, dal divano della propria casa, da un luogo di vacanza, dai paesi lontani e dal cielo pregano con noi e per noi e a quanti in famiglia ricordano il proposito giornaliero di pregare almeno un'Ave Maria per questo anno di grazia. Un grazie particolare al custode del Santuario Giuseppe Bugatti e alle collaboratrici Silvia Ca- brini e Silvia Coter. A tutta l'unità pastorale un grazie pieno di giubilo e di affetto fraterno da don Vincenzo e don Alex 5
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