Page 2 - 2001 N.3 OTTOBRE
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Ecce Homo di Honorè Daumier Icona biblica anno pastorale 2001·02 per la Chiesa di Bergamo a storia dell'arte è ricchissima scorre una lava sporca e viscida: che obbedirà al potere ingiusto, al- L di "Ecce Homo". quest'ultima è l'umanità resa l'insegnamento del papà che è sue- Quella che istintivamente è ap- massa dal potere politico che sem- cube della folla o è il bambino che parsa più "parlante" per noi (d~l bra governarla a suo piacimento si lascerà "stupire" dalla figura del nuovo millennio) è questa. E con un gesto (quello di Pilato), che condannato? E chi è questo con- opera di un francese, Honoré Dau- annulla o cerca di annullare l'u- dannato? Per Daumier è l'inno- mier, che l'ha dipinta nel 1850, a nico "individuo" che non cade nel- cente, brutalizzato dal potere che ridosso del '48 rivoluzio- non cerca se non se stesso. nario. L'artista ha pro- N el suo non lasciarsi dotto migliaia di litogra- piegare, il prigioniero di- fie (graffianti caricature venta il simbolo di tutto di ogni autorità compresa un popolo che deve levarsi quella ecclesiastica, e in piedi e alzare la testa splendidi squarci della con dignità. Daumier è fe- vita umile ed eroica del roce contro l'autorità; qui popolo) e relativamente addirittura fa di Pilato un poche opere a colori su energico e violentissimo tela; non ci restano di lui politico. Come esegeta an- che tre opere a soggetto drebbe bocciato. Anche sacro, una delle tre è pro- come artista, se a preva- prio questo "Ecce lere fosse l'ideologia. Homo"; infine c'è da sot- L'arte, prima che tu o l'ar- tolineare che il vero titolo tista facciate spazio alle dato dall'autore è: "Noi idee o agli scopi da perse- vogliamo Barabba", con guire, ti concede un mo- evidenti connotazioni so- mento contemplativo. ciopolitiche. Eppure, no- Anche di fronte al cat- nostante queste pre- tivo, non t'arrabbi, anche messe, il quadro ci ap- di fronte al volto con gli pare affascinante. occhi rivolti al cielo non ti Si tratta di un Cristo viene subito da pregare. che non è mai stato in Semplicemente entri in un Chiesa, in tutti i sensi. È atto contemplativo. Il lin- un Cristo portato sulla guaggio è fatto di linee, piazza. Dentro le chiese Copy-right «Museum Folkwang Essen» forme e colori. Non c'è ormai è difficile che operi niente fuori posto. E in un grande artista. La crisi, annun- l'anonimato: Gesù, il Cristo. questo sta la sua gratuità: è bello ciata allora, dura anche oggi. Den- L'esatto contrario del Cristo è che sia così. Inoltre il gioco delle tro infatti c'è il Cristo ripulito dal- l'uomo che sorregge il bambino: forze lì dentro è come un polmone l'inquinamento della vita: ha una ha un volto, ma il suo braccio e la carico di vita. Nasce lo stupore. La splendida capigliatura, occhi az- sua mano destra, che indicano in vita qui traspare come miracolo, zurri e intriganti, mani affusolate e Gesù l'uomo da eliminare, si ren- comunque bello. Poi subito ti benedicenti. Ciò che gli sta attorno dono talmente molli da far intuire viene avanti la tua vita che va ad non è né cielo né terra, ma uno che anche questo individuo-papà impastarsi con il quadro. E allora spazio fatto di luce-fondale che sta perdendo i suoi connotati (e già Daumier dirà che Gesù è il popolo non crea né il tempo dell'uomo né la testa diventa cranio sporco) per innocente, che lui fu il più buono e l'allusione all'eternità. amalgamarsi alla melma della (forse) il più illuso di tutti. E noi Il Cristo di Daumier invece è so- massa. C'è però quel bambino. Sta cristiani? pra una balconata sotto la quale proprio sotto Gesù. È il bambino Dal piano pastorale del Vescovo 2
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