Page 4 - 1984 N.4 APRILE
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rare, nel quadro delle finalità della scuola, l'inse- gnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e gra- do. Nel rispetto della libertà di coscienza e della re- sponsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento. All'atto dell'iscrizione gli studenti e i loro geni- tori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell'au- torità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di descriminazione. * * * A commento di questo articolo riportiamo al- cuni rilievi illuminanti desunti da un articolo di «A YYENIRE» del 4 marzo dal titolo «Scuola e Fede» di Carlo Calori. l) La prima motivazione è tipo di antropologico: «Il testo, al di là di tutte le interpretazioni pos- la religione ha diritto di presenza nella scuola sibili e dei desideri cullabili nel profondo degli animi, di fatto produce una svolta a riguardo perché è la sola disciplina in grado di dare rispo- ste ai profondi interrogativi, propri in particolare dell'insegnamento della religione cattolica nella Scuola di Stato: infatti- d'ora in poi- sarà da- di chi è giovane, sul significato ultimo dell'esi- to solo agli studenti che (in prima persona, se stenza umana, sul senso della vita, sulla realtà in maggiorenni, o per intervento dei genitori, se mi- quanto tale, sul senso del dolore, sulla morte, sul- norenni) ne faranno esplicita richiesta. la storia, sul ruolo della persona nella vita stessa Questo comporta che ci si trovi di fronte alla nella società. «facoltatività» dell ' insegnamento della religione cattolica e non all'«opzionalità», come sarebbe 2) La seconda motivazione è di tipo storico: la giusto avvenisse, giacchè l'opzionalità, per sussi- scuola deve mettere in grado il soggetto d'educa- stere, esigerebbe l'esistenza, in alternativa, di al- zione di conoscere le tradizioni storico-culturali meno un altro insegnamento affine e di egual di- del popolo a cui il soggetto stesso appartiene e che gnità, con scelta obbligatoria da effettuarsi fra i la religione, storicamente intesa, ha contribuito a due insegnamenti. Ci si trova inoltre di fronte ad far sussistere, arrecandovi il suo notevole appor- una contraddizione, intrinseca al dettato concor- to, che deve, perciò stesso, essere conosciuto, così datario, che mentre definisce «di valore» una ma- lo studente possa giungere ad una esatta ed esau- teria scolastica, la relega poi nei bassifondi della stiva lettura del fenomeno storico e culturale. facoltatività, con tutte le conseguenze del caso, che si chiamano via via inserimento difficoltoso 3) La terza motivazione è di tipo soçiologico: es- nell'orario scolastico e sottovalutazione del do- sendo la religione un fatto rilevante nel globale cente e suo disinserimento dell'organico sistema- contesto sociale che caratterizza uno Stato, la tico della scuola, con conseguente estromissione e scuola deve mettere l'alunno in grado di criticare, non eleggibilità negli organi colleggiali previsti migliorare ed inserirsi nell'organizzazione dello dai decreti applicativi della legge 477. Stato stesso: cosa questa che si realizza appunto Detto questo, è doveroso affermare per quali con l'insegnamento della religione, che- come è motivi i cattolici siano tenuti a pretendere che la giustamente affermato nel Sinodo dei cattolici te- scuola di Stato abbia assolutamentç almeno a li- deschi del 22 novembre 1974- «è di natura sua vello opzionale la religione fra le sue «materie» finalizzato alla relativizzazione di ingiustificate d'insegnamento. pretese assolutistiche, alla protesta contro le con- IV
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