Page 4 - 1982 N.4 APRILE
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. ' tanto aziendali, ma cofnvolgono, assai spesso, in- 3) L'operazione di chiusura, tra l'altro, secondo teressi più estesi». l'Eni sarebbe stata indolore: infatti tutto somma- 4) Rifiuto di continuare un irresponsabile assi- to su 13.624 unità sarebbero rimasti senza posto di lavoro soltanto 63 unità. Anche il Ministero stenzialismo a copertura di tante scelte sbagliate e improduttive delle aziende. In proposito il Mini- delle PP.SS. ha valutato questa perdita di 63 unità come «una conclusione decisamente con- stro assicura, nella sua relazione, di voler sostene- re il settore minerario e non le imprese pubbliche fortante». o private, delle quali si riserva di controllare i re- quisiti di affidabilità. • In tutta questa faccenda il Sindacato e gli Enti Queste le «raccomandazioni» che il Ministero Locali come si sono mossi? Le Regioni Sardegna e Friuli Venezia Giulia fece all'Eni nel 1977 quando le affidò l'incarico unitamente alla Provincia di Bergamo hanno cer- del riassetto del settore minerario metallurgico. cato di contrastare con proposte operative lo smantellamento delle strutture minerarie nazio- nali posto in atto dall'Eni. La Sardegna ha difeso il Bacino Carbonifero del Sulcis e la miniera di Monteponi; il Friuli Venezia Giulia ha scongiura- to la chiusura di Raibl. A queste due Regioni a statuto speciale hanno comunque ottenuto, in considerazione della bassa densità industriale, che i finanziamenti stanziati fossero comunque spesi in casa loro, senza essere stornati altrove. Nel '79 il Sindacato provinciale e l' Ammini- strazione Provinciale di Bergamo hanno fatto un grosso lavoro di documentazione sulle risorse esi- stenti e proposte concrete di gestione. Nella piat- taforma sindacale del 23/ 11179 si rivendicava ol- tre la ricerca di base, la valorizzazione in pieno del settore zinco, piombo e fluorite. Però sul piat- to delle trattative intanto si era intrafulato l'Ura- nio (a tutt'oggi l'uranio è l'ùnico che probabil- mente verrà coltivato in casa nostra). Nel frattempo, con qualche finanziamento an- ticipato, a Gorno riprende la ricerca. La Samim ha una gran fretta di spendere questi soldi per poi poter dire che non c'è niente; quindi compra mol- • L'ENI comincia il suo compito ti macchinari che saranno poi trasferiti altrove l) Decide che uno sforzo di ricerca e di approvvi- (una maniera elegante di spostare i finanziamen- gionamento delle materie prime può e deve essere ti); sembra poi rincresciuta del ritrovamento fatto specialmente all'estero. dell'uovo di Pasqua (un consistente giacimento 2) «Conclude in particolare per la chiusura delle scoperto nella primavera '81); ferma tutto e fa- miniere di S. Benedetto, Rosas, Gorno, Montene- cendo i conti vuoi dimostrare che continuare sa- ve, Montevecchia, Monteponi, nel comparto rebbe troppo costoso. piombo, zinco, rame, antimonio nonchè la chiu- Il Consiglio di Fabbrica accusa la gestione Sa- sura nello stesso comparto degli stabilimenti di mim di aver trasformato la ristrutturazione in Monteponi (sezione elettrolisi) e di Villasalto. chiusura attraverso una serie di lavori trascurabi- Inoltre è pre.visto un notevole ridimensionamento li, inconsistenti e disimpegnati. di Raibl. Negli altri comparti minerari è proposta E con questo siamo alla fine dell'SI quando gli la chiusura della miniera di Paglio Pignolino e di eventi per la Miniera di Gorno precipitano. In Presolana (fluoriti) nonchè della quasi totale atti- questo precipitare degli eventi sorprende l'atteg- vità delle altre miniere e stabilimenti». giamento del Sindacalista Ivo Longhi che con IV
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