Page 3 - N.134 APRILE 2010
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TRIDUO PASQUALE l tempo si ferma. E' terminato il fede, in essi si rivela l'infinito ne e vino per i suoi, fino a diventare I tempo di Quaresima che ci ha amore di Dio per ogni uomo, amore motivo di speranza e di gioia per accompagnato fin qui. Anche a noi che nella debolezza della carne stra- l'umanità nuova. Già lo sappiamo è chiesto di fermarci, di prestare ziata e messa a morte rivela tutta la che domenica sarà festa, canti, dan- attenzione e cuore al ricordo, al- sua potenza nell'alba gloriosa del ze di gioia e di vita, ma anche il no- l'ascolto, all'attesa del mistero di mattino di Pasqua. Amore che è po- stro corpo deve conoscere il luogo morte e risurrezione che irrompe tente perché debole e debole perché dell'attesa, del digiuno, del silen- nelle nostre vite. autentico. Allora il tempo si ferma zio. Così ci prepariamo alla veglia Se il tempo è ciò che ci permette affinchè la verità testimoniata nel pasquale: la porta che, al canto del di vivere, di andare avanti, di amare, corpo di Cristo entri dentro di noi, Gloria a Dio, si spalanca a un tem- di lavorare, di costruire la casa, di perché possa prendere di nuovo po nuovo, quello della festa senza crescere i figli, allora il fermarlo ci carne nella nostra vita, quella di fine, quello che noi simboleggiamo invita a guardare le cose di tutti i tutti i giorni che proprio adesso con il tempo di Pasqua. giorni con un po' di distanza, ad es- mettiamo un po' da parte. Come comunità siamo chiamati sere liberi dalle mille occupazioni Quiete, stasi, silenzio, vuoto. Per a raccoglierei intorno alla mensa. per poter volgere insieme gli occhi pregare, meditare, non dire niente e Le parole ascoltate e il pane spezza- a Colui che hanno trafitto e che, in- contemplare il mistero del Dio fat- to ci indicano la realtà del nostro nalzato, attira tutti a sé. Questi tre to uomo per stare con gli uomini fi- convenire: essere il Corpo di Cristo giorni sono il cuore della nostra no ad esserne ucciso, fino a farsi pa- nella storia degli uomini. SEPARAZIONI, DIVORZI, NUOVE UNIONI nella nostra comunità cristiana scossa, ma soprattutto amata e È Gesù che dona profondamente accolta non- acqua viva! ostante le sue povertà. L'incontro di Gesù con una E' Gesù l'acqua che tra- donna samaritana che va al sforma le lacrime in rigene- pozzo ad attingere acqua (cfr. razione; e la comunità eccle- al centro il mosaico di M.I. siale è chiamata ad essere la Rupnik) è icona di un incon- fontana del villaggio ove pos- tro fra chi ha il cuore ferito e sano attingere tutti coloro che Chi può risanarlo. "Se tu co- hanno sete di vera consola- noscessi il dono di Dio" - le zione, illuminazione e soste- dice Gesù - a Lui chiederesti gno, anche riguardo alla pro- l'acqua che zampilla per la pria situazione matrimoniale. vita eterna e che può scaturire anche in situazioni di soffe- La Chiesa è chiamata renza, di solitudine, di biso- ad accostarsi con amore gno d'amore. Nell'incontro con Gesù la Samaritana, che e delicatezza aveva vissuto esperienze ma- • "A queste persone la Chiesa trimoniali particolari, ritrova ha il dovere primario di acco- se stessa. Si rende conto con starsi con amore e delica- sorpresa che Gesù conosce tezza, con premura e atten- bene la concretezza della sua zione materna, per annunciare vita, così come la sua uma- A cura della Consulta Regionale lombarda la vicinanza misericordiosa di nità, con le sue luci e le sue per la Pastorale della Famiglia Dio in Gesù Cristo. È lui il ombre. Si sente provocata, vero Buon Samaritano, che si 3
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