Sant’Antonio
LA CHIESA DI SANT’ANTONIO
La chiesetta di Sant’Antonio, situata nell’omonima contrada (anticamente chiamata Corni), fu costruita in forma privata verso la fine del XVII secolo da una famiglia Marchetti; queste famiglie benestanti erano presenti a Gorno proprio nelle contrade di S. Antonio e S. Giovanni. Di questo si trova conferma in un manoscritto del 1799 lasciato dal parroco di Gorno don Bartolomeo Cominelli. Nel 1733 Santo Guerinoni (della famiglia “Santi” di Villassio) sposa Caterina Marchetti; al quartogenito di questa famiglia di nome Pietro lo zio materno Marchetti Battista, lascia oltre ad altre proprietà la chiesa dedicata a S.Antonio.
Per molti anni quindi questa chiesa appartiene alla famiglia Guerinoni “Santi”, che provvide alla manutenzione. Nel 1891 risultava essere ancora di proprietà di alcuni abitanti di Gorno. In seguito non si hanno più notizie. E’ probabile che gli ultimi proprietari, e qui siamo nel campo delle ipotesi e non della certezza, non si siano più curati della loro chiesa, ignorandola in divisioni e successioni e lasciandola all’incuria ed alla cura degli abitanti della contrada. Probabilmente proprio in quegli anni nacque la tradizione secondo cui la chiesetta di Sant’Antonio fosse di proprietà degli abitanti della contrada, che effettivamente cercarono sempre di fare il possibile per tenerla decorosa e funzionante. Ai giorni nostri in catasto la chiesa risulta come “luogo pubblico e sacro”, ignorandone i proprietari. Peraltro si può ben constatare come, ormai da tempo, se non è di proprietà degli abitanti, la chiesetta sia comunque affidata alla loro cura.
Pur non facendo parte del patrimonio parrocchiale, la chiesetta, in occasione delle visite pastorali del vescovo, è sempre stata ispezionata e fatta oggetto di precise disposizioni, alcune volte soddisfatte ed altre no. Alla fine degli anni ’80 del secolo scorso la chiesa è stata oggetto di alcune opere di manutenzione che l’hanno migliorata sia all’interno che all’esterno.
In Val del Riso N° 10 Ottobre 1989
(foto Mario Varischetti)
(testo di Amerigo Baccanelli)
Citazione:
fabryvcjx 2012