Ultime foto inserite:
| Suor Emilia Guerinoni
fabrycjx Vita religiosa in Val del Riso 18/11/2019 13:10
1368 0 0.00 (0 voti)
|
| I Parroci a Gorno
fabrycjx Parroci di Gorno 12/11/2019 20:12
3448 0 0.00 (0 voti)
|
| Centrale Val Rogno
fabrycjx MINIERE DI GORNO 22/10/2019 12:32
3756 0 0.00 (0 voti)
MINIERE DI GORNO Centrale idroelettrica Val Rogno.
Dalla rivista del servizio minerario del 1912
Rispetto, intanto, all'esterno della miniera Riso, è da menzionare l'ultimazione del nuovo impianto idroelettrico, già accennato nel precedente rapporto, che, se di limitata importanza, per la forza ottenibile, è, tuttavia, molto interessante pel complesso di particolari difficili e costosi richiesti, sia nei riguardi della produzione dell'energia, sia in quelli della sua utilizzazione, tornando ad onore del direttore tecnico della miniera, ing. Zay, che lo progettò ed eseguì. La derivazione si effettua dalla sponda sinistra del torrente Riso, immediatamente a valle della sua confluenza col torrente Musso. Le opere di presa comprendono una diga, costruita in muratura di getto, della lunghezza di m. 70 circa, avente la massima altezza di m. 6, in corrispondenza all'alveo del torrente, con una larghezza di m. 8, alla base e di m. 1.20 al ciglio, nonché una serie di vasche di deposito e di decantazione (le acque contengono sabbie e fango, provenienti dalla Laveria Riso) ed un poz¬zetto di carico. Da quest'ultimo, parte un sifone metallico, del diametro interno di mm. 560 e della Iunghezza di m. 300, che convoglia le acque, nel quantitativo di litri 300 al 1", ad un altro pozzetto, posto nella località « Fondo Ripa di Gorno ». Il sifone, la cui perdita di carico è di m. 1.40, si rese necessario per le accidentalità del terreno e per l'esistenza di case e strade, che non potevano essere attraversate da un canale. Dal secondo pozzetto, parte il canale di carico, lungo m. 1 356, e costituito da tubi di cemento, del diametro interno di mm. 700, che sono, accuratamente, connessi, in modo da rendere impossibile qualunque perdita, mentre sono collocati, per la maggior parte, a mezza costa e, soltanto, in piccola parte interrati. In prossimità della valle « Rogno » trovasi un terzo pozzetto di carico, dal quale parte la condotta forzata, del diametro interno di mm. 550 e della lunghezza di m. 105, che porta l'acqua ad una turbina, con salto utile di m. 48.50. La turbina a reazione, in camera forzata, metallica, con aspirazione di m. 4. 50 è della ditta A. Calzoni di Bologna, la quale costruì, pure, l'ultimo regolatore, a pressione d'olio, di cui la turbina stessa è fornita. Questa è, poi, direttamente, accoppiata ad un alternatore trifase delle « Officine meccaniche di Rivarolo Ligure », che ha la potenza di 120 KW, colla tensione di 2000 volts e 50 periodi. L'energia elettrica è trasportata sino all'imbocco della galleria Riso, su di un percorso di circa km.3, a mezzo di una linea area, a tre fili, entra nella detta galleria per un cavo trifase, sospeso alla volta, percorrendo, quindi, il sotterraneo, lungo quasi km. 2, ed esce, poi, dal sotterraneo medesimo, seguendo il pozzo Zay, presso il quale avviene la trasformazione da 2000 a 230 volts. L'energia sviluppata dall'impianto,all'alternatore è di circa 140 HP. Essa ha permesso di adibire la centrale già esistente di Valnoseda (80 HP) al servizio esclusivo della miniera e della illuminazione, destinandosi alla laveria Riso una parte della nuova forza, mentre l'altra rimarrà a disposizione della minierae della nuova laveria, che è in progetto, nel trattamento dei materiali poveri, provenienti dalla laveria Riso.
Distretto di Milano.
CENTRALI IDROELETTRICHE PER USO MINIERA
Per soddisfare i bisogni di energia elettrica legati all'attività mineraria, furono richieste in tempi successivi alcune concessioni di derivazione d'acqua. La prima domanda venne fatta nel 1893 e l'ultima nel 1929. Un centrale costruita dalla Crown Spelter fu la centrale Val Rogno, di cui oggi resta il fabbricato ad uso ristorante all’inizio della Val del Riso nella località Centrale, che ne ha preso il nome.
A seguito delle istanze favorevolmente accolte, la "Vieille Montagne" allora proprietaria della miniera, costruì due impianti di modesta potenza denominati rispettivamente "Cavrera" e "Costone poi dedicata a Luigi Noble", quest'ultimo impianto ubicato presso il Ponte del Costone in territorio di Casnigo.
La prima centrale denominata Cavrera venne realizzata accanto all'omonimo ponte della Cavrera, è possibile tuttora osservare i resti dell'edificio in completa rovina, sull'antico percorso per Chignolo, provvista di una dinamo ma senza alternatore, capace quindi di produrre energia elettrica solo in corrente continua.
Successivamente, nel 1925 la centrale venne spostata all'interno del ribasso Riso in una camera sotterranea, a 1300 mt. Dall’imbocco principale, dotata questa volta di due turbine delle Costruzioni Meccaniche Riva, e due alternatori della Tecnomasio capaci di sviluppare rispettivamente 160 KVA e 130 KVA in corrente alternata. Le acque turbinate della centrale Cavrera vennero canalizzate fino alla galleria denominata Maometto, realizzata nel 1930 per portare l’acqua alla centrale del Costone, La quale era dotata di 3 generatori da 500 kw/h cadauno.
Vennero così soddisfatte allora le totali esigenze della miniera consentendo di fornire anche l'illuminazione ai paesi di Gorno, Oneta. Una parete della sala dove sono collocate le turbine venne affrescata con una certa efficacia da un pittore dilettante di Casnigo del quale si è perduto il nome. Nel 1949 la societa' S.A.P.E.Z., incaricava il geologo Ardito Desio per lo studio di fattibilità di un invaso da realizzare in Val Noseda; il parere tecnico fu positivo ma non fu dato seguito al progetto.
In Val del riso N°11 Dicembre 1995
(foto tratta da "il viaggio dello zinco " di Amerigo Baccanelli)
Citazione:Periodico In Val del riso |
|
| Statuto per mutua assistenza minatori
fabrycjx MINIERE DI GORNO 19/10/2019 19:44
952 0 0.00 (0 voti)
|
| Un paese un fotografo: Giorgio Bonomi
fabrycjx PUBBLICAZIONI 12/10/2019 17:54
659 0 0.00 (0 voti)
amministrazione comunale e biblioteca civica di Gazzaniga titolo: un paese un fotografo Gazzaniga nelle immagini di Giorgio Bonomi a cura di Francesco Trombetta pubblicazioni "il filo di arianna"
Biografia:
Giorgio Bonomi nasce a Gazzaniga, in località Masserini, denominala Mösc il 28 novembre 1896 da Santo, di professione contadino e Santa Bonomi proveniente da Casnigo. Giorgio è il primo maschio di nove figli, supera la quinta elementare ma non vuole seguire il padre che intende fare di lui un contadino, così all'età di dieci anni, arrivato a Gorno al seguito del padre che vi si reca a falciare, si ferma presso una famiglia del paese, la famiglia Calegari, lavorando prima come aiutante muratore e poi come imbianchino. A questo periodo risalgono la passione della pittura, dipinge alcune "santelle", comprese quelle che portano alla Madonna del Frassino, sopra Oneta e le prime esperienze come fotografo dilettante. Alla permanenza a Gorno si deve pure l'attaccamento affettivo che lo porterà poi fotografo di professione a ripercorrere la valle del Riso e a scattare numerose immagini degli abitanti e del paesaggio. Nel novembre 1915 Giorgio Bonomi viene chiamato alle armi nel V reggimento alpini e partecipa ai combattimenti sull'altopiano di Asiago. Viene fatto prigioniero alla fine di maggio nel 1916 e inviato nei campi di prigionia di Innshruck e Vienna. Durante la prigionia lavora nella centrale elettrica di Simnering. A Vienna rimpatriato nel 1918, viene congedalo alla line del del 1919. Nel 1920 viene assumo come falegname al reparto manutenzione presso il Cotonificio Valle Seriana. In questi anni partecipa alla lotta sindacale tra i seguaci di Romano Cocchi e conosce la futura moglie. Caterina Pezzetti, figlia della "gestora" del Circolo dei lavoratori di Endine Gaiano. Nel gennaio del 1922 si sposa: alla fine dell'anno si ammala, sono gli strascichi della guerra ed è costretto a lasciare il lavoro presso il cotonificio. In questo stesso periodo abbandona anche l'attività sindacale, non condividendo la fusione tra l'unione del lavoro di Bergamo e la Camera del lavoro. Nasce cosi la decisione di trasformare in professione li passione per la fotografia e Giorgio Bonomi apre il suo primo studio fotografico a Gazzaniga, in via Castello, ora via S. Rocco. Nel 1925 si iscrive alla Camera di commercio. Nel 1927 partecipa a Monza al primo congresso dei fotografi italiani, in seguito trasferisce lo studio in via Gelmi per sistemarsi¬ poi in modo definitivo in via Marconi. Nel 1932 apre una succursale a Ponte Nossa, dove lavora nei giorni di giovedì e domenica, mentre la moglie Rina, ottenuta a sua volta la licenza opera a Gazzaniga durante la sua assenza Negli anni della sua attività come fotografo del paese, Giorgio Bonomi ha sempre preferito lavorare con la luce naturale e macchine a lastre (dal 6x9 al 18x24), ia per le fotografie industriali che per quelle di paesaggio e di manifestazioni politiche e religiose. Nel 1970, Giorgio Bonomi ormai in età avarzata, chiude lo studio di Ponte Nossa e si trasferisce a Fiorano. Nel 1973 muore la moglie Rina e Bonomi chiude lo studio di Gazzaniga, mentre continua fino al 1975 ad esercitare l'attività , sia pure molto limitata, nello studio di Fiorano. Anche dopo aver chiuso questo studio, continua a scattare fotografie per amici e parenti.
Giorgio Bonomi muore il 24 gennaio 1979.
rete bibliotecaria bergamasca
Citazione:
|
|
| IL VIAGGIO DELLO ZINCO
fabrycjx PUBBLICAZIONI 2/10/2019 12:22
2260 0 0.00 (0 voti)
|
| Gorno: prima festa "tutti insieme"
fabrycjx Storiche 1/10/2019 18:12
598 0 0.00 (0 voti)
Gorno: prima festa "tutti insieme" anno: ??
|
|
| minatore sopra fornello
fabrycjx MINIERE DI GORNO 18/9/2019 11:16
3613 0 0.00 (0 voti)
MINIERE DI GORNO
Minatore sopra fornello La grata su cui poggia il minatore serviva per calibrare la pezzatura del materiale riversato; se necessario i massi dovevano essere rotti manualmente con la mazza. Non meno importante, era la protezione che la grata offriva da cadute accidentali nel fornello, il quale poteva essere profondo anche più di 50 mt, per trasferire il minerale al ribasso sottostante dove sarebbe stato estratto per essere trasportato all'esterno della miniera.
Di seguito la descrizione del perito minerario C.C. che suggerisce l'applicazione di tali griglie:
Cantiere 158 controllo: bloccaggio, L'appezzatura del grezzo deve essere contenuta entro dimensioni opportune, per ovviare l'inconveniente troppo spesso gravoso e dispendioso d'intasare i fornelli di gettito del minerale e l’incagliamento dei frantoi negli impianti di arricchimento. A tale scopo alla sommità dei fornelli vengono predisposte griglie. Sono esse vecchie rotaie che possono essere disposte in senso longitudinale od a maglia; la distanza dei suoi elementi permette di definire il bloccaggio del grezzo entro i limiti desiderati. Le griglie hanno inoltre la funzione importantissima di salvaguardare la sicurezza e la incolumità del minatore e di quanti fossero poco pratici e sprovveduti della miniera che se non fossero avvertiti dalla loro presenza cadrebbero nei fornelli con effetti talvolta tragici. L'operaio addetto a tale compito deve curare in modo attento e scrupoloso l'appezzatura del materiale ricucendone opportunamente le dimensioni e, se ciò non fosse possibile per le dimensioni e la compattezza del materiale ricorrere alle tavolette dì rottura. Riporto il disegno della griglia presa da me in considerazione e sotto controllo:Essa è risultata efficiente e funzionale. Il grezzo,trasportato dalla autopala sino al fornello, non ha presentato difficoltà per una eventuale riduzione, essendo stato poco duro e compatto ed inoltre l'appezzatura era piuttosto normale. Qualora le caratteristiche del materiale lo richiedessero, suggerirei l'impiego di due operai alla griglia, questo favorirebbe la continuità del lavoro ed un rendimento nettamente superiore. Preciso che la griglia in questione bene si presta alla attuazione del mio riscontro.
Norme di comportamento per la sicurezza in miniera
|
|
| UNA CAMPIONESSA NEL CALCIO FEMMINILE
fabrycjx Sport 6/7/2019 12:19
2806 0 0.00 (0 voti)
Anna Serturini
Ho iniziato a giocare a 5 anni nella squadra del paese U.S. Val del Riso fino al 2008 Nel 2008 sono stata chiamata da Paolo Rossi per uno stage in Toscana, a Poggio Cennina. Dal 2008 al 2011 ho giocata nell'Atalanta ottenendo molte vittorie. Dal 2012 gioco nel Brescia, dove milito tutt'ora, sono stata chiamata a fare la rappresentativa lombarda per le qualificazioni, prima a Marina di Massa classificandoci prime come Lombardia e successivamente a Chianciano Terme classificandoci terze dopo la vittoria sul Lazio. Sono stata convocata per la mia prima volta in nazionale dal 9 al 12 giugno a Soragna Parma, sono stata convocata dal 14 al 20 luglio a Norcia, quindi quest'ultima convocazione dal 2 al 8 settembre, 2 amichevoli contro la Francia sempre a Norcia. A inizio maggio 2013 sono stata in Croazia, a Umago dove abbiamo giocato contro tre squadre croate e una slovena classificandoci se onde. Sono stata premiata come capocannoniere con 8 goal in 4 partite; in questi anni ho vinto molte coppe come miglior giocatore e anche come capocannoniere e spero di vincerne molte altre nella mia carriera.
La nostra compaesana Anna Serturini scenderà in campo alla WU17 World Cup - Costa Rica 2014
UNDER 17: PEZZOTTA E SERTURINI CONVOCATE PER IL DOPPIO TEST CON LA FRANCIA
VIDEO BRESCIA FEMMINILE
CALCIOBRESCIANO Anna Serturini
Premio C.O.N.I, al valore atletico
ottobre 2018: convocata in nazionale maggiore
Riassumendo a 21 anni ha nel suo palmares 2 coppe Italia, 3 supercoppe italiane, 1 campionato italiano, la piu giovane della nazionale italiana a partecipare al mondiale 2019 grazie anche a una nella Roma con 11 goal in 22 partite.
|
|
| Corpo musicale di Gorno
fabrycjx Storiche 22/6/2019 21:46
651 0 0.00 (0 voti)
|
|