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Ribasso Riso Parina

Ribasso Riso ParinaPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   CategoriaMINIERE DI GORNO    Ultima modifica13/9/2020 14:58    
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Miniere di Gorno

Il ribasso Riso Parina si trova a quota 550 s.l.m.
lungo i torrente Riso.
Si tratta di una galleria di carreggio che già agli inizi del 1900 veniva utilizzata per arrivare al giacimento di minerale nei cantieri con le discenderie Cavrera, Selvatici, Roma, Firenze..
In seguito, negli anni 1980,  venne prolungato fimo a 12 Km circa (la stessa lunghezza del traforo del Monte Bianco), per collegare i cantieri dell'Arera (Ribasso Forcella) tramite un traforo verticale del diametro di 240 cm e dell'altezza di 340 metri, necessario per la ventilazione.

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Le miniere italiane ante anno 70 erano per la maggior parte retaggi di fine 800. e riprese, salvo le miniere di carbone in Sardegna, da retaggi più lontani. Le prospezioni inesistenti e veniva seguita la vena principale con poche diramazioni. Inesistenti le discenderie, i fornelli, le gallerie di ribasso e le traverso banco. Solo dopo il 1900 si è dato inizio alla parziale rivalutazione con la figura del geologo e dell'ingegnere minerario inizialmente con compiti approssimativi poi via via sempre più incisivi, ma pur sempre in modo limitato. Le miniere di zolfo in sicilia erano in particolare gestite dal proprietario del suolo, le miniere di pirite dell'isola d' Elba di retaggio romano erano in via di esaurimento ed in parte riprese negli anni 20 per via dell' autarchia, le miniere di pirite del grossetano furono chiuse definitivamente nei primi anni 60 per cui salvo quelle delle alpi piemontesi e lombarde anch'esse chiuse prima della fine degli anni 60 nulla di veramente applicativo e risolutivo fu fatto. Altra cosa per il carbone sardo dove si procedette per seria ristrutturazione che portò ad una ripresa della produzione e dell'attività mediante l'individuazione dei nuovi filoni, che per le tecniche estrattive precedenti risultavano poco remunerativi.
Per tornare in argomento faccio notare che la prospezione geologica fatta da un geologo ha il compito di identificare le manifestazioni superficiali, la loro diffusione ed estensione, le condizioni generali di giacitura, le caratteristiche geo-mineralogiche e di genesi. La prospezione mineraria fatta da un ingegnere minerario ha il compito di determinare l'estensione in profondità, le variazioni di composizione mineralogica e di distribuzione e dei tenori lavorabili.
Nella sola prima fase di aiuto alla prospezione geologico- mineraria sono le prospezioni geofisiche e le trivellazioni.
Considerando l'insieme dei " punti minerale "rilevati dalle trivellazioni si traccia approssimativamente l'andamento del filone e lo si sviluppa durante lo scavo mediante la stesura del grafico delle potenze, dei tenori e delle quantità ricavati dalle analisi chimico-mineraligiche.Praticamente si utilizza un piano topografico a grande scala sul quale siano stati tracciati gli assi delle gallerie e delle trincee. In corrispondenza dei punti di prelevamento dei campioni si tracciano altrettante rette perpendicolari agli assi precedenti e su ciascuna di tali rette si prendono, superiormente, segmenti proporzionali in lunghezza ai tenori riscontrati, inferiormente segmenti proporzionali alla potenza utile del giacimento. L'unione delle estremità esprime la condizione di coltivabilità mentre i segmenti proporzionali ai prodotti dei tenori per le potenze rende la curva delle quantità. Il tenore medio dell'intero giacimento può essere stimato soltanto quando buona parte di esso sia stata messa " a vista " e saggiata nel modo suddetto.
In sotterraneo si segue la traccia inizialmente indicata dai risultati delle prospezioni ed adattando la traccia data alle variazioni riscontrate tanto dai risultati ottenuti dalla curva delle quantità che delle potenze continuamente aggiornate via via si procede nell'avanzamento riportando la direzione delle varie tracce rilevate con il teodolite su grafico Ma non prima tracciando la direzione da segiure e perforare la roccia secondo una direzione prestabilita.
Va inoltre precisato che è compito solo dell'ingegneria edile definire le caratteristiche costruttive delle gallerie e la loro progettazione, mentre ad altri tecnici vengono affidati i sistemi di aereazione, di sollevamento e di trasporto.
Una galleria mineraria non è neppure lontanamente assimilabile ad una galleria di tipo ferroviario o stradale dove ogni metro di avanzamento è ben quantizzabile economicamente e prevedibile costruttivamente. Una galleria mineraria no.

Nuove osservazioni sull'assetto geologico-strutturale del settore centrale del distretto piombo-zincifero di gorno (Alpi Bergamasche)F. Rodeghiero - G.Vailati

Citazione:

Don Giuseppe Gustinetti

Don Giuseppe GustinettiPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   CategoriaVita religiosa in Val del Riso    Ultima modifica5/9/2020 19:28    
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Don Giuseppe Gustinetti

Rota Imagna 17-9-1929 Filago 25-3-1990

Svolse la sua Missione  per
oltre 15 anni nella Parrocchia di Oneta.

In Val del Riso N°7 luglio 1979

In val del Riso N° 6 Giugno 1982

I parroci a Cantoni di Oneta

Citazione:
Periodico In Val del riso

Don Federico Chiappini

Don Federico ChiappiniPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   CategoriaParroci di Gorno    Ultima modifica17/8/2020 12:23    
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Don Federico Chiappini
classe 1964
Parroco a Gorno

In Val del Riso N°160 ottobre 2016

Suor Ernesta Guerinoni

Suor Ernesta GuerinoniPopolare
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Suor Ernesta Guerinoni

Nata a Gorno il 9/5/1920
da Luigi e Guerinoni Maria Angela,
Suor Ernesta Guerinoni, era dell'ordine delle Suore del Bambin Gesu.
Ha operato a Torre de Busi dove  è ancora ricordata per i suoi pulcini, trascorre i suoi ultimi anni a Cenate dove muore  il 21 aprile 2000

Don Antonio Canova

Don Antonio CanovaPopolare
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Don Antonio Canova

Parroco di Oneta dal 1888 al 1921

GALENA

GALENAPopolare
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MINIERE DI GORNO
nella foto: galena incastonata nella calamina: solfuro di piombo (PbS)

Piombo

La metallurgia del piombo argentifero



minerali rinvenuti:
Anglesite, Aragonite, Argentite, Arsenopirite, Auricalcite, Azzurrite, Bindheimite, Bornite, Bournonite, Calcopirite, Cerussite, Emimorfite(calamina), Fluorite, Galena, Greenockite, Idrozincite, Linarite, Malachite, Meneghinite, Montmorillonite, Piromorfite, Plattnerite, Polibasite, Proustite, Psilomelano,Sfalerite(Blenda), Smithsonite, Tenorite, Wulfenite, Zincite.

disciplina della raccolta di minerali

Per vedere una buona collezione di minerali delle nostre miniere: http://www.gianniminerali.it/minerali_di_bergamo.htm

approfondimenti su "Galena":
http://it.wikipedia.org/wiki/galena

Altre informazioni: http://www.webalice.it/lapis40/Pagina_GOM06_Valdelriso.htm

Suore a  Gorno

Suore a GornoPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   CategoriaVita religiosa in Val del Riso    Ultima modifica6/7/2020 11:14    
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FIGLIE DELLA SAPIENZA
-Cabrini Maria (a Clusone)   Sr. Giovanni Battista
-Quistini Caterina (a Clusone) Sr. Severina di San Luigi
-Maringoni Alessandra (a Clusone) Sr. Maria Innocentina
-Cabrini Maria (a Clusone) Sr. Maria Grazia di San Luigi
-Guerinoni Anna (a Clusone) Sr. Maria Renata
-Gibellini Esterina (a Ravenna) Sr. Teresa della Trinità
-Furia Maria Ancilla (a Sanremo) Sr. Elia Rosa di Gesù
-Serturini Elisabetta (a Valperga) Sr. Maria Elisabetta
-Zanotti Giuseppina (             ) Sr. Emmanuela Maria biografia

SUORE CHE SONO STATE A GORNO:
Sr. Gabriella di Montfort
Sr. Cesarina (Maestra Claudia Bassi)
Sr. Giuseppina Marina dal Canton, di Belluno
Sr. Imelda dell'Immacolata
Sr. Elvira dell'Immacolata
Sr. Rosa di Gesù Crocefisso
Sr. Agnese di Maria di Gesù
Sr. Lorenzina di Gesù
Sr. Maria Grazia dell'Assunzione
Sr. Pierina di Maria Immacolata
Sr. Isolina Maria
Sr. Margherita dell'Immacolata
Sr. Eugenia Pierina



SUORE DI ALTRE CONGREGAZIONI:
-Madre suor Adriana Zanotti
(Canossiana responsabile di
istituto a Caprino Bergamasco)
-Suor Maringoni Caterina
(Suore Sacramentine di Bergamo)

La presenza delle Suore a Gorno


Citazione:

San Giuseppe

San GiuseppePopolare
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Chiesa parrocchiale di Gorno

Statua di San Giuseppe


Festa di San Giuseppe lavoratore

A Gorno la festa di San Giuseppe lavoratore solitamente si celebrava con solennità nella terza domenica dopo Pasqua, ricorrenza stabilita nel 1847 da papa Pio IX. Ma probabilmente la tradizione è ancora più antica; in un appunto conservato nell’archivio parrocchiale infatti si legge: “Terza domenica dopo Pasqua - Solennità di San Giuseppe e prime comunioni. Da tempo immemorabile si celebra in questa occasione la festa di S. Giuseppe, protettore degli operai”. Conferma la si trova anche nel bollettino parrocchiale di aprile 1939 ove è scritto: “Domenica 14 aprile, terza dopo Pasqua si celebra in Parrocchia la festa del patrocinio di San Giuseppe. E’ la festa degli operai, festa che i nostri vecchi volevano celebrare con grande solennità. Ne sono prova i documenti esistenti nell’archivio parrocchiale”.

In occasione di questa festività a Gorno si tenevano le prime comunioni. La festa era così articolata: alle sei del mattino una prima S. Messa nella chiesa parrocchiale, alle sette ritrovo con i bambini della prima comunione presso l’edificio delle suore in località Madonna, quindi corteo verso la parrocchiale con i parenti dei comunicandi e le associazioni: Figlie di Maria, Azione Cattolica, Beniamine, Paggetti con le loro rispettive divise. Terminata la S. Messa con la cerimonia delle prime comunioni i bambini ritornavano presso l’edificio delle suore, dove venivano rifocillati con la colazione per essere pronti a partecipare alla S. Messa successiva delle dieci, celebrazione solenne con un canto davanti al trono, dove era collocata la statua del santo (questa era stata donata alla Parrocchia da un certo Francesco Cabrini della contrada dei Peroli dopo la metà del XIX secolo). Seguiva poi l’incanto della statua sul sagrato della chiesa parrocchiale e la processione per le strade del paese.

Nelle immagini la statua di S. Giuseppe ed alcuni momenti della processione tenutasi nel 1967 con il parroco di allora Don Giuseppe Magni, forse l’ultima volta in cui si è celebrata con solennità questa festa. Papa Pio XII già nel 1955 aveva infatti istituito la festa di “San Giuseppe artigiano” per dare un significato religioso alla ricorrenza laica della festa dei lavoratori celebrata il primo maggio. Ancora oggi a Gorno in quel giorno si celebra nella chiesa della Madonna delle Grazie una S. Messa nel ricordo di San Giuseppe lavoratore e artigiano.


(Amerigo Baccanelli)


Citazione:
fabrycjx2020

Santa Barbara

Santa BarbaraPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   CategoriaMINIERE DI GORNO    Ultima modifica8/6/2020 21:43    
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Santa Barbara (statua della parrocchiale di Gorno)
Patrona dei minatori

Pare nata a Nicomedia, in Asia Minore nel III secolo d.C. e che si sia trasferita poi a Scandriglia, in provincia di Rieti.
Secondo la leggenda morì decapitata a mano del padre Dioscuro, di religione pagana, per ordine del magistrato romano a cui lui stesso l’aveva denunciata di essere cristiana.
La morte fu preceduta da due giorni di feroci torture: fu flagellata con verghe, che secondo la leggenda si tramutarono in piume di pavone, venne torturata col fuoco e le furono tagliate le mammelle.
Sempre secondo la leggenda Dioscuro, subito dopo l'esecuzione, venne colpito ed ucciso da un fulmine.
Oggi i resti della Santa riposano nella Cappella omonima a Burano.
L’iconografia di Santa Barbara si è diversificata nei secoli, influenzata anche dalle tradizioni culturali legati ai popoli che tuttora la venerano come protettrice "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa" in quanto rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo.
Nelle raffigurazioni più antiche è rappresentata con un pavone. Secondo alcuni si vuol fare riferimento alle penne dell'animale in cui si trasformarono, secondo la leggenda, le verghe con cui la vergine venne torturata; secondo si tratterebbe dell'araba fenice, capace di rinascere dalle proprie ceneri, a testimonianza anche della provenienza orientale di Barbara.
In altre raffigurazioni la Santa compare associata ad una torre, alle sue spalle o, in miniatura, fra le sue mani, in ricordo della torre nella quale fu rinchiusa dal padre, che simboleggia la tendenza al Divino sin dai tempi della biblica torre di Babele.
La Santa è stata inoltre raffigurata anche con la pisside, il calice che contiene le ostie benedette, per testimoniare quel potere concessole di impartire il sacramento a coloro che vengono colpiti dalla morte improvvisa.

le reliquie a Burano

Citazione:
fabrycjx2019


Suor Cesarina

Suor CesarinaPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   CategoriaVita religiosa in Val del Riso    Ultima modifica2/6/2020 14:57    
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Suor Cesarina
al secolo Bassi Claudia  (maestra)
Scomparsa il 18/7/2011

Suore a Gorno


Citazione:
fabrycjx2018

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