La giunta regionale ha dato attuazione alla legge sul software libero approvata un anno fa e che individuava nel software libero occasioni di grandi risparmi per la pubblica amministrazione e crescita culturale per la popolazione.... Noi intanto attendiamo che sul comodino del formigoni suoni la sveglia.
“Con lo stanziamento dei primi 100mila euro da parte della Giunta e con la predisposizione del regolamento che individua le modalità di assegnazione dei fondi, la legge sull’open source diventa pienamente operativa”, dichiara Oliviero Dottorini (Verdi e civici), che ha proposto e portato avanti la legge.
Negli uffici del Consiglio regionale - ha spiegato Dottorini - sono già state installate e sono in via di sperimentazione 90 postazioni che utilizzano Open office (http://it.openoffice.org/) al posto di Microsoft Office: si tratta, per ora, di un piccolo risparmio, circa 13 mila euro complessivi.
Nel medio periodo però si arriverà ad un risparmio notevole visto che la Regione Umbria spende circa 2,5 milioni di euro ogni 4 anni per le licenze Microsoft: l’indicazione che viene dalla legge (e dal regolamento attuativo) è di sostituire dove possibile i programmi proprietari con quelli open source.
Tra i vantaggi della diffusione del software a codice aperto nelle scuole c’è anche la possibilità di utilizzare meglio le macchine dei laboratori, anche se queste non sono molto recenti e aggiornate.
Di ciò si avvantaggeranno senz’altro gli studenti che potranno anche contare su una formazione ulteriore. Tra i progetti in corso rilevanti per la “vita a codice aperto” dell’Umbria, va senz’altro citato quello di supporto e sostegno alla migrazione verso l’open source attivato dall’Università degli Studi.
In generale, i progetti finanziabili dal bando “sono quelli finalizzati allo sviluppo, diffusione e conoscenza del software open source, all’utilizzo consapevole di strumenti informatici liberi, alla diffusione di nuove tipologie di licenze d’uso di prodotti software”.