| VIEILLE MONTAGNE 
fabrycjx MINIERE DI GORNO 22/3/2023 21:35
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| WORLD MAYOR MARATHON Pietro Cinesi 
fabrycjx Sport 22/3/2023 13:44
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| I tesori sotterranei dell Italia
fabrycjx PUBBLICAZIONI 21/3/2023 8:24
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I tesori sotterranei dell Italia La regione delle Alpi anno 1873 Guglielmo Jervis Ermanno Loescher editore Gono a pagina 256
leggilo qui
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| Gorno nel 1900
fabrycjx PUBBLICAZIONI 20/3/2023 15:04
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GORNO.
tratto dalla Guida descrittiva storico artistica e pratica. Autore G. Zidimeco Editore Antonio Vallardi anno 7-IV-1900
A sinistra di chi va a Clusone, una strada staccasi nella senatura di alti monti, che per un po’ piana, poi sempre ripida, sale a Gorno, paese formato di vari casalti. Dista 10 km. da Clusone.
Ha una superficie di Ett. 948 ed una popolazione di 923 ab. Ufficio postale di 2ª classe. Ufficio telegrafico e stazione ferroviaria Ponte di Nossa, sulla linea Milano-Bergamo. Servizio di carrozze.
Il suo territorio, bagnato dal fiumicello Riso, tributario del Serio, che forma la valletta detta di Valgorno, è vasto, ma quasi tutto montuoso. È coltivato a prati, pascoli, boschi, ma pochi campi. Vi si alleva molto bestiame grosso e minuto. Vi si trova del marmo nero e buona pietra da fabbrica. Nell’alveo del fiumicello Riso vi si trovano pezzi di marmo nero intrecciato di strato di conchigliette bivalvi.
Arte. — La chiesa parrocchiale intitolata a S. Martino, è vaga e di moderna struttura, ornata di buone pitture. In vicinanza sono le reliquie di un monastero di Vergini soppresso a’ tempi di S. Carlo Borromeo.
Industria e commercio. — Il viaggiatore prima di arrivare al ponte di Nossa, trova un fabbricato che serve di deposito del minerale Calamina, che appunto si cava nelle miniere di Gorno.
Tranne gli occupati a questa miniera, il resto della popolazione, è dedita all’agricoltura e più alla pastorizia1.
Scuole e beneficenza. — Scuole obbligatorie. — Ha due luoghi pii pei poveri, quello della Misericordia e il legato Guarinoni istituito nel 1782.
Note
Le miniere di Gorno sono poste a cavalcioni dei piccoli comuni de predetto Gorno, Oneta e Premolo sui monti di Gremme e Golla ad una altezza di m. 1900 dal mare. I giacimenti furono scoperti nel 1868 circa. Passarono a questa Società dopo vari eventi. Essa intraprese nel 1876 i lavori e le ricerche e diede loro seria forma e vita. Vi sono funicolari aeree, forni a tino ed a riverbero nonchè un ampio Stabilimento per il lavaggio delle terre. Il prodotto è di Calamine ed è in poca parte di Blende di diverso tenore. La produzione di quest’ultimi anni s’aggira dalle otto alle diecimila tonnellate di minerale crudo e impiega 550 (cinquecentocinquanta) operai circa. Dobbiamo alla gentilezza della Spettabile Direzione di queste miniere i cenni surriferiti e ci facciamo dovere di vivamente ringraziarla.
leggi qui la pubblicazione
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| Zinco: Simbolo alchimista  
fabrycjx MINIERE DI GORNO 19/3/2023 14:49
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| I FORNI A TINO PER IL TRATTAMENTO DELLE CALAMINE
fabrycjx MINIERE DI GORNO 16/3/2023 8:50
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Miniere di Gorno Nella foto le mura sopra le quali erano posizionati i forni a tino. I forni a tino erano impiegati pei minerali in roccia ed in pezzi di grossezza superiore a 30 mm. In essi il combustibile viene mescolato al minerale nella proporzione del 5%. Adoprando carbone inglese a 10% di cenere questa resta nel minerale calcinato e ne aumenta la proporzione dello sterile di 0,625 per cento. Per i minerali ricchi ciò non reca grave inconveniente e d'altra parte questo sistema di calcinazione è il più economico. In altre miniere si adopra come combustibile la carbonella la quale dovrebbe avere un piccolissimo tenore di cenere e cosi evitare l'inconveniente sopra citato; ma anche questa a causa dei trasporti e delle manipolazioni giunge sempre ad avere un tenore assai elevato di cenere. Uno spesso massiccio di muratura contiene 5 forni a tino di forma a cono rovesciato, il cui diametro inferiore è 2 m quello superiore 2,60 m. e l'altezza totale 8 m, dei quali 6 m di tino vero e proprio. All'orifizio inferiore si trovano delle barre di ferro, muovendo le quali cade la calamina calcinata, e così la carica discende nel tino e quindi si colma dall'alto con un nuovo strato di calamina greggia e carbone. La calamina soggiorna nel forno 3 giorni ed ogni giorno si ricavano da un forno 10 tonnellate di calamina calcinata.
La calamina quale vien prodotta dalla miniera è un miscuglio di Smitsonite vera e propria e Calaumina, cioè di carbonato e silicato di zinco. Calcinando il minerale si scaccia l'acido carbonico e l'acqua dì cristallizzazione che rappresentano circa l/4 del peso delle calumine greggie e quindi si arricchisce in proporzione il tenore in zinco dì esse onde renderle commerciabili. Cosi una calamina greggia avente il tenore di 34 a 35% di zinco, dopo la calcinazione giungerà ad avere un tenore di circa 45-46%. tenore richiesto perché il minerale sia commerciabile. La calcinazione richiede una temperatura di 1000°. A seconda del materiale da sottoporre alla calcinazione si adoprano dei forni a tino, dei forni rotativi o dei riverberi. (tratto da un vecchio documento)
In Val del Riso N°6 Giugno 1982
Vedi anche:
Fondo Ripa
Come era il Forno a Fondo Ripa
I forni di calcinazione
Citazione:Periodico In Val del Riso |
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| Forni di calcinazione a Fondo Ripa (Gorno)
fabrycjx MINIERE DI GORNO 16/3/2023 8:38
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Miniere di Gorno Forni di calcinazione a riverbero o Cermak spirek. Forni a tino per la calcinazione della calamina erano presenti a Oneta e a Riso, (la foto a Fondo Ripa) I forni a tino di Ponte Selva furono realizzati nel 1874 dalla ditta Modigliani Gibson, la quale aveva una concessione di 347 ettari sul monte Travasco. I forni erano nella zona di Via Bonacina e Via Fornaci
Funzionamento
I forni per la calcinazione dei minerali calaminari avevano in generale dimensioni di metri 5x5 di base, avente sul piano interno una piramide dell'altezza di circa un metro. L'altezza del forno varia da metri 5 a 6. L'interno è pressoché in forma conica, capace a contenere circa 50 tonnellate di materiale di calamina. Questa vi si forma a strati, il primo dei quali appoggia sopra uno di legna e quindi uno strato di carbone vegetale polverizzato, ripetendo così sino alla sommità . Gli strati di calamina e carbone vanno da 20 a 50 centimetri. II fuoco vi si regola a seconda della ricchezza e qualità del minerale, generalmente però vi si tiene da 8 a 12 ore. La quantità di combustibile per ogni carico varia da 800 a 1000 kg Il processo della calcinazione, o arricchimento, e conseguente minor peso del prodotto minerario, avveniva per l'azione fisica del calore e cioè: il carbonato di zinco (il minerale crudo) poniamo che abbia un peso di 125, (uguale a 65 lo zinco,12 il carbonio e 48 i tre ossigeni che messi assieme formano il carbonato di zinco o calamina) se togliamo all'insieme due ossigeni e il carbonio, (che è poi l'anidride carbonica che se ne va via durante la calcinazione) rimangono lo zinco e un ossigeno,che sommati i due pesi danno un totale di 81 al posto di 125 del minerale crudo, per cui nello stesso peso di minerale crudo, in quello cotto si ha in percentuale più zinco. Naturalmente non si tiene conto degli altri elementi presenti o associati al minerale che sono in quantità millesimali, tolto il Cadmio che può arrivare al 2-3 % la calamina terrosa invece è silicato di zinco e non si calcina perché la silice non si elimina con il semplice calore.
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| Le miniere d'italia
fabrycjx PUBBLICAZIONI 10/3/2023 8:15
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| Fugazzola Mario
fabrycjx Personaggi 5/3/2023 9:32
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Fugazzola Mario Nato il 12 febbraio 1933 scultore, pittore, poeta. Operaio specializzato in saldatura ha lavorato prima nell’officina meccanica delle miniere di Gorno, in seguito ha continuato la sua mansione nello stabilimento per la produzione di zinco elettrolitico a Ponte Nossa. Oggi in pensione, abita sempre a Gorno nel villaggio minerario di Campello. La sua passione per questo lavoro lo ha portato a creare opere bellissime in ferro. La tecnica maggiormente usata è il riporto o l’asportazione di metallo con saldatrice ad arco. ha dipinto quadri, purtroppo la maggior parte andati distrutti in un incendio del suo laboratorio.
Mario Fugazzola ci ha lasciato il 7/11/2013
ha scritto in oltre poesie molto divertenti eccone una:
LA BALLATA DELL’OPERAIO
Ricorda Mario, fai il tuo dovere, lo so che non ti fa piacere, oltre la famiglia più di un impiegato devi mantenere. Un giorno sono stato sfortunato, mi sono ammalato, il medico della mutua mi si è presentato forse ho commesso un reato. Cerca di capire di libertà provvisoria si può anche morire. Che cosa ci vuoi fare torna a lavorare. Il delinquente sì, si può perdonare, ma l’operaio no, lui deve lavorare, deve accettare la sfida, magari la lettera di diffida. Che cosa ci vuoi fare, torna a lavorare. Ma io sono disoccupato. Ma cosa vuoi? Non hai nessuno da mantenere, qualcuno ci ha già pensato ha messo un robot a fare il tuo mestiere. Ma quale casa? Non vedi che è un solaio! Ma cosa vuoi ancora, sei un operaio! Fai un po’ come ti pare torna a lavorare! Impiegati e dirigenti ce ne sono dappertutto, in paesi e città , ma chi lavora è sempre l’operaio qua. A mezzogiorno se vuoi campare alla mensa devi mangiare. Un giorno dopo aver mangiato porcherie all’assemblea volevo dire le mie, ma ero troppo, troppo debole di calorie. Ma sei impazzito? Alle nove vuoi firmare? Sei un operaio, alle otto devi timbrare! Non fare il cretino guarda il cartellino, ormai sei schedato, quarantacinque hai stampato. Lavoro il ferro, qualche volta mi lamento però mi sento al sicuro, in tanti mi stanno a guardare; confesso non mi fa piacere, la legge me li fa mantenere lavorare, lavorare……..presto vado in pensione, penso alla liquidazione, sei un operaio,anche se c’è la differenza non è che rimani senza. Che cosa ci vuoi fare torna a lavorare….. Però sono stato fortunato, mi hanno anche decorato, mi hanno dato la medaglia, credevo fosse un trucco, tornato a casa alla sera m’accorsi che era vera. Il giorno dopo tanto per cambiare son tornato a lavorare.
Citazione: |
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| Le miniere di Zinco delle Valle del Riso
fabrycjx PUBBLICAZIONI 20/2/2023 14:45
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