Foto : MINIERE DI GORNO Totale:193

Ordina per:  Titolo () Data () Voto () Popolarit ()
Foto ordinate per: Data (Prima le pi nuove)

21-30 (su 193 totali)
« 1 2 (3) 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ... 20 »



Comando Alleato

Comando AlleatoPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica16/12/2022 11:23    
Visite199  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Miniere di Gorno

Anno 1945
Richiesta visita alle miniere di Gorno da parte del Colonnello David Morley Fletcher (nella foto), del Comando Alleato
Qui la corrispondenza intercorsa

Citazione:
fabrycjx2022

RICERCA DOCUMENTAZIONE MINERARIA

RICERCA DOCUMENTAZIONE MINERARIAPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica14/12/2022 18:02    
Visite2519  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Miniere di Gorno
Continuano le ricerche di documentazione sulle attività di miniera, sia tecniche che storiche.
A titolo di esempio, nella foto il particolare di un piano di miniera dei primi del 1900
In oltre si è rinvenuta una relazione datata 20 maggio 1942 XX°dell'Ing:M.Daffara, dove vengono descritte tutte le procedure di lavoro, quanto personale impiegato, i costi, i consumi di materiali, e la produzione.
Praticamente il quadro completo della situazione.
Citazione:
fabrycjx2012

R.A.I  radio italiana

R.A.I radio italianaPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica13/12/2022 16:09    
Visite200  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
R.A.I  radio italiana

Nel 1948 Roberto Costa chiese informazioni alla direzione mineraria per poter effettuare una radiocronaca sulle miniere
(nella foto: Roberto Costa nel 1964)

Qui la corrispondenza con la direzione mineraria



Citazione:
fabrycjx2022

Guido Carli a Gorno

Guido Carli a GornoPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica13/12/2022 14:33    
Visite174  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Guido Carli

L'allora funzionario dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (I.R.I.) Sostò a Gorno per qualche giorno per un'ispezione all'attività mineraria.
Qui la corrispondenza che ebbe con i dirigenti della miniera


Citazione:
fabrycjx2022

PIATTAFORMA

PIATTAFORMAPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica1/12/2022 19:20    
Visite2991  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Rotatoria per cambio direzione vagoni

Campello nel 1937

Campello nel 1937Popolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica22/11/2022 14:05    
Visite2621  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Particolare di Campello in un disegno della Vieille Montagne   anno 1937
(Archivio di stato)

Villaggio minerario di Campello (Giorgio Schena)

Fra Gorno e Oneta, in posizione più vicina al secondo che al primo, nei primi anni del secolo, sorse un nuovo agglomerato di case, sede della ditta Crown Spelter. Fino ad allora, stando ad una delibera comunale del 26 agosto 1904, "non vi abitava che una famiglia, che aveva domicilio ad Oneta e saltuariamente anche quella. Ora però - continua il documento consiliare - [...] la località di cui si tratta va' prendendo una notevole importanza, stante ché vi è fissata la sede della ditta Crown Spelter coi relativi Uffici d'Amministrazione...
Durante gli anni seguenti il numero delle case aumentò, ospitando le famiglie degli impiegati e dei dipendenti non originari del luogo. Fu costruito un edificio in stile inglese, con verande e saloni, denominato comunemente 'il palazzo nel quale risiedette dapprima il direttore delle miniere e in seguito furono ospitati i capi servizio e gli impiegati senza famiglia.
Il luogo aveva una sua atmosfera suggestiva, fiancheggiato da un giardino, circondato da vialetti ghiaiosi che si raggiungevano (e si raggiungono tuttora anche se l’insieme ha perso buona parte del suo fascino) salendo una scalinata dagli ampi gradini. Le terrazze erbose, ricavate nei prati scoscesi, erano delimitati da glicini dal profumo denso. Per la gente del posto aveva probabilmente un'attrattiva fiabesca, anche perché riservata a persone che provenivano, a cavallo dei due secoli, dall'estero e poi dal Veneto, dalla Toscana e dalla Sardegna, dalle regioni cioè che avendo istituti industriali d'indirizzo minerario, oppure essendo sedi d'altre miniere, fornivano personale dirigente o di medio livello. Basta solo scorrere i nomi contenuti negli ordini di servizio e nei documenti delle ditte che si sono succedute negli anni per rendersi conto di questo fatto: Steidler, Zaj,. Horvell, Noble, Chenet, Toffolon, De Colò, Donati, Billi, Patt, Stefani, Franz, Sembianti, Atzori, Muscheri, Balbusso...
Sul minuscolo abitato, dominava una villa che divenne la residenza del direttore, anch’essa di stile vagamente inglese, che negli anni Settanta venne progressivamente abbandonata, ma che agli abitanti di Oneta e Gorno aveva dovuto sembrare una reggia.
Campello costituiva un'isola a parte che rappresentava la ditta e il suo potere. A Campello c'erano gli uffici, e lì i minatori dovevano recarsi per chiedere lavoro, per ritirare il salario, per ascoltare i rimproveri dei superiori. A Campello, fino agli anni Cinquanta e in parte anche nel decennio successivo, viveva una classe sociale diversa, composta in maggioranza da persone integrate solo superficialmente nel tessuto dei paesi vicini e che oltretutto venivano sostituite con frequenza, limitando rapporti che non fossero quelli gerarchici. I suoi abitanti godevano anche di piccoli privilegi altrimenti sconosciuti: abitavano case ammobiliate ad uso gratuito, come gratuito era il riscaldamento centralizzato che nessuno aveva in paese, possedevano le automobili quando ancora erano un sogno collettivo, d'estate andavano in villeggiatura (spesso nel luogo d'origine, ma non importa ché il fatto faceva effetto lo stesso) quando questa era ancora una parola sconosciuta. A Campello c'erano inoltre un bar, ritrovo di cacciatori, e uno spaccio aziendale dove si poteva comperare dalle granaglie per animali alle aspirine sottobanco. C'era però una cosa che faceva colpo: una rete telefonica interna che collegava le case della ditta fra loro e con i cantieri delle miniere. Ancora negli anni Settanta in queste case dominavano i vecchi telefoni a muro neri e massicci, ognuno dei quali possedeva un numero a due cifre. Campello possedeva un campo da tennis, retaggio forse della cultura sportiva inglese, ben presto però trasformato in campo giochi per i ragazzini e in campo da calcio serale per i giovanotti, anche quelli di Oneta dove non vi era uno spiazzo che superasse i dieci metri quadrati (in seguito, negli anni Settanta, anche Oneta costruirà il suo campo e il "tennis" subirà il declino del nucleo abitato).
Campello è stato per parecchi decenni di questo secolo il nucleo di riferimento della miniera e dei suoi lavoratori.
Anche geograficamente, posto com'è tra Oneta e Gorno, in un luogo che sembra poco adatto ad un insediamento abitativo, ne veniva contrassegnata la sua singolarità e la sua diversità. Dopo i primi anni Ottanta e la chiusura della miniera è stato ovviamente abbandonato dai dipendenti e in parte occupato da famiglie locali. In questo modo ha assunto, anche nei fatti, una nuova configurazione, quella più propria di contrada comunale.
L'edificio che ospitava gli uffici, sistemati su tre piani, è attualmente abbandonato a se stesso, in un progressivo disfacimento che non meriterebbe, anche solo per ciò che ha rappresentato lungo un secolo nella cultura degli abitanti della VaI del Riso.


Citazione:
fabrycjx12/2013

Concessione mineraria di Costa Jels

Concessione mineraria di Costa JelsPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica21/11/2022 16:13    
Visite1985  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Miniere di Gorno

Miniera Costa Jels

La concessione era limitata a Nord-Est,Est e Sud-Est dalle concessioni Grina Golla Splazzi, Belloro e Casa Conti; il confine era posto sulla destra del torrente Riso, in località Burrone dei Selvatici e seguendo il thalweg girava intorno a Oneta costeggiando ancora il Riso fin sotto la frazione Cantoni, risalendo poi sul versante sinistro fino al territorio di Grina Golla SpIazzi.
La miniera era molto estesa in direzione Nord-Sud ed erano note tre principali regioni: Costa Jels, Val Preti e Gremme. In seguito se ne aggiunse una quarta detta Laurium.
Nella regione Costa Jels ebbero inizio le coltivazioni fin dal l860 ed in essa si trovarono sviluppatissimi i lavori antichi che servirono da guida alle nuove coltivazioni. I lavori proseguirono ininterrottamente prima sotto il Sileoni e, in seguito con il Richardson e la Crown Spelter. Furono trovate anche quantità importanti di galena. I primi scavi furono effettuati a cielo aperto; seguirono le opere in galleria tra le quali ricordiamo i cantieri Vall'Orso con i ribassi da l a 9, i cantieri Accidenti, Casa Bosio, lacca, Scandinavia, Annibale e il ribasso Foppello. Primi segnali di esaurimento si ebbero verso il l890. Sulla destra del torrente Riso, di fronte allo sbocco della Valle dei Crappi venne aperto il cantiere Burrone dei Selvatici.
La regione Val Preti comprendeva la parte bassa della miniera situata sulla destra della Vall'Orso, in questa zona i lavori iniziali comprendevano i cantieri Balletto, Crispi, Val Preti ed il ribasso Grimaldi. I lavori rallentarono nel l890 e vennero sospesi per lungo tempo. Nel l902 vennero aperti, in aggiunta ai ribassi Val Preti già esistenti, gli omonimi n°4 bis e n°5. Più in alto si aprirono poi il Val Preti n°6 e n°7; il VaI Preti n°0 era il più basso, a pochi metri dal thalweg del Riso; si copriva così un dislivello totale di 600 metri.
La regione Laurium, più importante di tutte le altre, era sopra alle zone Val Preti e Gremme nella zona più orientale della concessione. Molto noti sono i cantieri Trappola, poco sopra la regione VaI Preti, Eldorado, che incontrò una serie di crevasse alte fino a 50 metri e larghe fmo a 4, Fortuna e Laurium Crevassa. Altri cantieri, meno produttivi, furono: Laurium Basso, Laurium Alto, Laurium Destro, Trappola Il, Sotto Baracca, Spinoza, Scoperta e altri meno noti. Tutti i lavori ebbero un calo agli inizi del '900, in seguito furono più importanti i lavori al cantiere Spini.
Nella regione Gremme i lavori furono numerosissimi tanto che è impossibile una dettagliata ricostruzione in questa sede. Importanti furono le soluzioni per il trasporto del minerale; furono infatti realizzati trasporti aerei costituiti da serie di telefori frenati dall'alto tali da congiungere i lavori più elevati con il fondovalle. Si costruirono anche diversi tronchi di ferrovia a livello nonché notevoli opere per la sicurezza dei lavori come grandi murature esterne per la protezione delle località limitrofe ai piazzali. Fu costruito un canale derivatore per il passaggio del torrente Spini attraverso alcuni piazzali. Nel 1911 fu considerata praticamente esaurita dopo essere stata per un trentennio in testa alle produzioni tra tutte le altre miniere della zona. I lavori proseguirono ancora fino al 1921 quando, a causa di una agitazione degli operai vennero fermati i lavori dei cantieri di tutte e quattro le zone. L'anno successivo, l'attività venne ripresa e ampliata. Nel 1925 la Società Vieille Montagne iniziò un'ampia campagna di ricerca. Nello stesso anno venivano coltivati i cantieri Burrone, Selvatici e Val Crappi. Vennero aperti, nella colonna Costa Jels, i cantieri Accidenti, Casa Bosio, Scandinavia e Sotto Accidenti. La colonna Val Preti venne raggiunta da gallerie di ribasso e vennero aperti i cantieri Grimaldi, Sopra Forni, Tesoro e Trappola.
Nella colonna Grem rientrarono in funzione i cantieri Laurium, Diomede, Spini ed Eldorado. Erano funzionanti 8 telefori che collegavano gli imbocchi delle gallerie con la strada Gorno-Oneta e 5 tronchi di binari decauville. I lavori proseguirono fino al 1930, quando, sebbene l'industria estrattiva dello zinco fosse in crisi, venivano coltivate le colonne Grem, Val Preti e Costa Jels (cantieri Spini, Eldorado, Trappola, ValI' Orso 3). Tra il 1929 e il 1930 il permesso di ricerca venne esteso anche ai minerali di piombo. Nel 1933 fu installata l'aria compressa in tutti i cantieri e sistemate le vie di carreggio nei cantieri Fortuna 2 e Spini. La cernita del tout venant venne spostata dai piazzali dei cantieri alla laveria di Oneta. Nel 1935 venne coltivato anche il cantiere Tesoro. Negli anni successivi l'attività proseguì con lavori di spoglio nei vecchi cantieri. Nel 1944 venne costruita una nuova teleferica nella zona alta e venne riattivata la zona Foppello - Casino. Dal 1945 al 1947 la miniera rimase chiusa. Nel 1948 i lavori ripresero con un ampio programma di ricerca; lavori di spoglio reiniziarono ai cantieri Lacca, Foppello e Casino nel 1951 con l'estrazione di calamina. Nell'anno successivo ripresero i lavori anche ai cantieri Val dell'Orso, Forni, Piave e Selvatici. Tra il 1957 e il 1959, oltre alla coltivazione, venne effettuata ricerca in tutti i cantieri. Nel 1966 fu allungata la discenderia Selvatici per raggiungere la parte bassa delle colonne Fortuna e Selvatici. Nuovi lavori di ristrutturazione, allargamento e approfondimento del ribasso Selvatici vennero effettuati nel 1970 allo scopo di formare un nuovo livello tra le colonne Selvatici, Cavrera e Fortuna. Nel 1971 proseguirono i lavori iniziati l'anno prima nella discenderia Selvatici dove si pensò di accentrare tutta l'attività mineraria. Nello stesso anno venne installata una stazione per l'eduzione delle acque. Negli anni 1972 e 1973 vennero fatte ampie ricerche per delimitare i corpi minerari, lavoro ultimato nel 1974, anno in cui venne iniziato anche, per migliorare la ventilazione delle parti basse, uno scavo di rimonta tra il ribasso Selvatici e i vecchi lavori della zona bassa del soprastante cantiere Fortuna. In seguito, i grossi problemi di allagamento portarono alla sospensione dei lavori nel 1981 ed alla rinuncia della concessione avvenuta nel 1983.


Inquadramento geologico Miniere Costa Jels e Riso.

Queste due miniere sono state aperte per permettere lo sfruttamento delle colonne Costa Jels, Fortuna, Val Preti e Selvatici. In questa zona è interamente presente la successione triassica media, il Metallifero, ed è molto estesa e assai potente la copertura formata dal Raibl.
Qui si registrano gli spessori maggiori del Metallifero, che variano tra 75 e 80 metri.
Il Metallifero ha subito notevoli sollecitazioni tettoniche, che hanno causato dei piegamenti. A questi piegamenti è abbinato un sistema di faglie con direzione N-S (faglia Grem. Val Preti e Zuccone) che ha causato una suddivisione in zolle del Metallifero stesso. Le mineralizzazioni di Costa Jels e del Basso Riso sono legate a tre grandi anticlinali, che presentano asse pressoché parallelo alle tre faglie principali e posizionate, la prima 200 metri a E della raglia Grem, la seconda 150 metri a E della raglia VaI Preti e la terza compresa tra la faglia Val Preti e Zuccone.
Le ultime due anticlinali si ricollegano a formare una piega unica. Tutte le mineralizzazioni di Costa Jels e Riso sono impostate sugli assi delle pieghe sopra menzionate; in particolare la colonna Fortuna è collegata alla prima anticlinale, di cui rispecchia la direzione. Questa colonna ha una lunghezza di circa 2500 metri, una larghezza di 200 metri ed una potenza compresa tra i 12 e i 18 metri. La colonna Vai Preti è localizzata sul fianco orientale della seconda anticlinale, è disposta in direzione N-S, ha una lunghezza di 1000 metri, una larghezza di 100 metri e una potenza di 10 metri, risulta essere divisa in due orizzonti mineralizzati: il primo sito presso la tufite 1 e il secondo sotto la tufite 2.
La colonna Costa Jels è formata da alcune colonne poste sulla cerniera e lungo il lato settentrionale della terza anticlinale. Sul fianco orientale della stessa, sono presenti due faglie mineralizzate, con direzione N-NE e S-SW, che danno origine alla colonna Selvatici: questa è costituita da quattro orizzonti mineralizzati, gli stessi che si ritrovano nella colonna Fortuna. In queste due colonne troviamo infatti un primo orizzonte, intorno alla tufite 1, un secondo a tetto della tufite lA, mentre il terzo è compreso tra la tufite l a e la tufite 2, il quarto è attorno alla tufite 2.
Nella colonna Selvatici sono invece presenti: l'orizzonte attorno alla tufite 2, quello compreso tra la tufite lA e la tufite 2 (suddiviso in due suborizzonti) ed un quarto orizzonte impostato su una faglia verticale, che interessa la zona di tetto del Metallifero. E' stato notato che, nei settori in cui il Metallifero ha subito i piegamenti, si hanno le maggiori concentrazioni di galena e di blenda

Guarda la prima concessione mineraria qui

La miniera



Plinio il vecchio

Plinio il vecchioPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica4/11/2022 18:06    
Visite1237  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Miniere di Gorno


"Fit aes et e lapide aeroso, quein vocant cadmiam. Celebritas in Asia et quondam in Campania; nunc in Bergoinatum agro, extrema parte Italiae"

Naturalis historia Plinio il Vecchio  (Como 23 d. C. - Stabia 79)


Citazione:
fabrycjx2018

Vecchia galleria

Vecchia galleriaPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica4/11/2022 18:04    
Visite2616  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
In atti del Comune di Gorno del 1879 si legge:
addetti alle miniere di Gorno, Premolo, ed Oneta circa 150, il salario a cottimo è tra 1,50 e 2 lire per giornata, sempre in questo periodo nella località Costa Jels, n°1 miniera attiva vi lavorano 162 maschi adulti 36 femmine adulte (sopra i 14 anni) quantità di minerale escavato 5.500 t. valore 209.000 lire.In località casa Conti n°1 miniera attiva vi lavorano 3 maschi adulti, quantità di minerale scavato 40 t. valore 1400 lire.
Citazione:
FABRYCJX 2012

Ponte di Piazzarossa

Ponte di PiazzarossaPopolare
Inviato dafabrycjxAltre foto da fabrycjx   Ultima modifica7/9/2022 16:24    
Visite2113  Commenti0    0.00 (0 voti)0.00 (0 voti)
Miniere di Gorno

Il ponte di Piazzarossa fu costruito nel  1964
Il tempo impiegato per la costruzione fu di 3 mesi

La prima campata venne  smontata da Pestarena (miniere d'oro di Valle Anzasca ) e quindi trasportata in loco, le
altre furono riprodotte.


La portata del ponte era di 600 quintali.
Collaudato con 20 “balaster” (vagoncini) fatti scorrere prima uno ad uno vuoti, poi pieni in ordine crescente (tara 20 quintali cadauno più la motrice)

Il ponte fu realizzato per il trasporto del minerale attraverso il traforo, Riso-Piazzarossa (ribasso Noble) proveniente dal Monte Trevasco e dai cantieri di Belloro che tramite una teleferica veniva trasportato alla stazione di carico in Piazzarossa.

(i dati sono stati forniti dal testimone diretto Sig. Epis Marco di Oneta n.13-3-1926 m.1-10-2008,  al tempo capomastro del cantiere)

Citazione:
fabrycjx2010 Intervista a Epis Marco)


21-30 (su 193 totali)
« 1 2 (3) 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ... 20 »



Cerca in Valdelriso

Link Utili

Plan what to see in Gorno with an itinerary including Ecomuseo Miniere