Miniere di Gorno Costa Jels nel 1960 Costa Jels (quota 830, era il punto di conferimento di tutti i cantieri alti delle miniere
stazione lunghezza in metri dislivello in metri Plassa Arera 4960 330 Ferrarezza 920 256 Rampanù 830 199 Foghera 255 60 Annibale 140 46 Negus 325 130 Riso 1431 236
SERVIZIO GEOLOGICO D'ITALIA MEMORIE CARTA GEOLOGICA D'ITALIA VOLUME XIV MEMORIA ILLUSTRATIVA DELLA CARTA MINERARIA D'ITALIA Scala 1: 1000000 1975
COBERTALDO (DI) & COMISSO, 1964; EHRENDREICH, I960; OMENETTO, 1966; VACCHE’, I966; VAILATI, 1966) II distretto piombo-zincifero di Gorno si trova una trentina di km a nord di Bergamo, tra le valli Brembana e Seriana, e comprende le aree minerarie dì Oltre il Colle (Vai Vedra -Val Parina - M. Arera), della Val del Riso (Gorno - Oneta) e di monte Trevasco. Le mineralizzazioni, analogamente a quelle prevalentemente fiuoritiche di Paglio Pignolino - Dossena Gialla (65), si localizzano nella formazione del Metallifero bergamasco (potenza 50-75 m) al limite stratigrafico Ladinico - Carnico (Trias medio). Si tratta di mineralizzazioni preva¬lentemente discordanti (concordanti p.p.) legate agli strati, dì origine sedimentaria, le cui caratteristiche sono state da noi definite nei corso di recenti ricerche (nell'ambito dell' IGCP/IUGS-UNESCO). I corpi minerari hanno forma di «colonne» allungate, di larghezza variabile e sviluppo assai limitato in profondità , che rappresentano essenzialmente il riempimento di cavità e brecce carsiche superficiali o poco profonde, la cui genesi è da imputarsi a fenomeni di emersione durante la deposizione della serie metallifera. Statisticamente entro quest'ul¬tima sono stati riconosciuti .quattro suborizzonti mineralizzati principali, ben definibili dal punto di vista stratigrafico grazie ai loro rapporti con caratteristici livelli-guida rappresentati da straterelli di « tufiti ». Verso il tetto del Metallifero si registra un aumento del rapporto Pb/Zn, Alle mineralizzazioni legate agli strati sono connesse mineralizzazioni mobilizzate (costituite da ossidati che nell'insieme raggiungono i 2/3 del minerale coltivato) in faglie e cavità carsiche (crevasse) di età più recente. La mineralizazzione sedimentaria a solfuri è rappresentata da blenda, galena, pirite, marcasite, solfosali di Cu-Sb-As, tracce di calcopirite, con « ganga » dì fluorite, barite, calcite, quarzo e gesso. Le strutture mineralizzate primarie appaiono estesamente modificate ed obliterate da intensi fenomeni diagenetici e tettonici. Nel 1973 le riserve per Corno sono state calcolate in 1.600.000 tonnellate all'1,3% Zn (ossidata), 3,7% Zn (solfuro) e 0,9% Pb '(solfuro).
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