Ultime foto inserite:
| Chiesa della Santissima Trinità
fabrycjx Le Chiese di Gorno 31/5/2020 8:55
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LA CHIESA DELLA S. S. TRINITÀ
La chiesa della S.S. Trinità era già esistente prima della fine del XVI secolo, anche se è verosimile ritenere che successivamente sia stata fatta oggetto di ampliamenti e ristrutturazioni. Infatti il 29 giugno 1594 il consiglio comunale di Gorno nei “Capitoli per il curato” delibera che lo stesso “sia obligato al dì della S .ma Trinità a dir la mesa alla gisuola posta in Grumello et la terza festa di Pasqua di Resurecione et la terza festa della Pentecoste”. Sopra il portale in pietra è inciso l’anno 1633 e la scritta ”Introite in atria eius”.
Fu consuetudine della Parrocchia e del Comune di Gorno tenere nella casa attigua alla chiesa della S. S.Trinità un romito (remet); uno dei suoi compiti era quello di suonare le due campane della chiesa (la più antica reca inciso l’anno 1595, l’altra l’anno 1769) per annunciare il cattivo tempo, dall’inizio di maggio alla fine di settembre di ogni anno.
Nel 1993 la chiesa è stata oggetto di consistenti opere di ristrutturazione sia all’interno che all’esterno, sempre grazie al lavoro degli infaticabili volontari gornesi.
(foto Mario Varischetti) (testo di Amerigo Baccanelli)
In Val del Riso N°3 Marzo 1989
le chiese delle diocesi italiane
le campane
Il Crocefisso ligneo
Citazione: |
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| Il Crocefisso della S.S. Trinità di Gorno
fabrycjx PUBBLICAZIONI 29/5/2020 18:25
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Il Crocefisso della S.S. Trinità di Gorno
Un testo dello storico dell'arte Dott. Marco Albertatio e del restauratore Luciano Gritti.
Rivista Di Bergamo numero 101 (Genn. / Febb. / Marzo 2020)
Leggilo qui
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| Suor Giuseppina
fabrycjx Vita religiosa in Val del Riso 20/5/2020 17:00
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Suor Giuseppina, Al secolo Marina Dal Canton, apparteneva alle “Figlie della Sapienza”, congregazione religiosa di origine francese. Nata a Belluno nel 1892, giunse a Gorno all’età di 27 anni, nel lontano 1919. Arrivò a sera inoltrata: dopo essere giunta in treno a Ponte Nossa, un traballante calessino che l’avrebbe dovuta portare a Gorno si sfasciò a metà strada e la suora dovette proseguire a piedi nel buio e nelle strade deserte sino a raggiungere il convento delle suore della sua congregazione. Avrebbe voluto fare la missionaria, ma la madre generale le aveva detto: “ la tua missione è a Gorno”. E lo sarebbe stata per davvero. Maestra d’asilo, insegnò per molti anni ai bambini, per poi vederli giovani e adulti. Tante generazioni di gornesi passarono dai suoi insegnamenti. Ma il senso della missione la fece prodigare anche in molte altre attività: l’animazione delle compagnie teatrali femminile e maschile e dei saggi per bambini e ragazzi, l’assistenza a poveri ed ammalati, il catechismo festivo, la preparazione dei bimbi alla prima comunione. Nel 1959 fu festeggiata per il quarantesimo a Gorno ed in quell’occasione l’Amministrazione comunale la insignì di una medaglia d’oro. Nel 1966 a Monte di Nese ricevette dal Consiglio di Valle il premio “Fedeli alla montagna” per “la sua opera di educatrice in favore dei bambini.” In quell’anno, il 15 settembre, dopo ben 47 anni di permanenza Suor Giuseppina lasciò Gorno per Menaggio, dove morì il 17 settembre 1982. Venne sepolta nel cimitero di Gorno; infatti nel 1969 l’Amministrazione comunale le aveva concesso la cittadinanza onoraria quale “piccola ricompensa di quanto ha fatto nel suo operare quotidiano per la nostra comunità di Gorno”. Nell’immagine Suor Giuseppina (la “suorina” come veniva affettuosamente chiamata) accompagna i bimbi dell’asilo, in divisa, in occasione di due funerali nel 1953 e nel 1956. Sino alla metà degli anni sessanta del secolo scorso era infatti consuetudine portare i bimbi dell’asilo alle processioni religiose ed ai funerali, accompagnati dalla loro maestra
Articolo di Amerigo Baccanelli
vedi anche "la presenza delle suore a Gorno"
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| Septaria di Gorno
fabrycjx MINIERE DI GORNO 15/5/2020 11:37
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Septaria di Gorno
"Alcune concrezioni formano strutture note come septarie (dal latino septum, barriera, setto), nelle quali una serie complessa di fessure radiali e concentriche è riempite da materiale cristallino, spesso calcite o siderite. Queste fratture si formano, evidentemente, come effetto della contrazione che accompagna la perdite d'acqua del materiale a grana fine che va a formare le concrezioni." Pare che queste bergamasche siano le più "vecchie" rinvenibili in Italia.
Citazione: (Roberts J. L. - Guida alle strutture geologiche, Franco Muzio Editore - 1991; p. 66)
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| I FORNI A TINO PER IL TRATTAMENTO DELLE CALAMINE
fabrycjx MINIERE DI GORNO 22/4/2020 18:13
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Miniere di Gorno Nella foto le mura sopra le quali erano posizionati i forni a tino. I forni a tino Sono impiegati pei minerali in roccia ed in pezzi di grossezza superiore a 30 mm. In essi il combustibile viene mescolato al minerale nella proporzione del 5%. Adoprando carbone inglese a 10% di cenere questa resta nel minerale calcinato e ne aumenta la proporzione dello sterile di 0,625 per cento. Per i minerali ricchi ciò non reca grave inconveniente e d'altra parte questo sistema di calcinazione è il più economico. In altre miniere si adopra come combustibile la carbonella la quale dovrebbe avere un piccolissimo tenore di cenere e cosi evitare l'inconveniente sopra citato; ma anche questa a causa dei trasporti e delle manipolazioni giunge sempre ad avere un tenore assai elevato di cenere. Uno spesso massiccio di muratura contiene 5 forni a tino di forma a cono rovesciato, il cui diametro inferiore è 2 m quello superiore 2,60 m. e l'altezza totale 8 m, dei quali 6 m di tino vero e proprio. All'orifizio inferiore si trovano delle barre di ferro, muovendo le quali cade la calamina calcinata, e così la carica discende nel tino e quindi si colma dall'alto con un nuovo strato di calamina greggia e carbone. La calamina soggiorna nel forno 3 giorni ed ogni giorno si ricavano da un forno 10 tonnellate di calamina calcinata.
La calamina quale vien prodotta dalla miniera è un miscuglio di Smitsonite vera e propria e Calaumina, cioè di carbonato e silicato di zinco. Calcinando il minerale si scaccia l'acido carbonico e l'acqua dì cristallizzazione che rappresentano circa l/4 del peso delle calumine greggie e quindi si arricchisce in proporzione il tenore in zinco dì esse onde renderle commerciabili. Cosi una calamina greggia avente il tenore di 34 a 35% di zinco, dopo la calcinazione giungerà ad avere un tenore di circa 45-46%. tenore richiesto perché il minerale sia commerciabile. La calcinazione richiede una temperatura di 1000°. A seconda del materiale da sottoporre alla calcinazione si adoprano dei forni a tino, dei forni rotativi o dei riverberi. (tratto da un vecchio documento)
In Val del Riso N°6 Giugno 1982
Vedi anche Fondo Ripa
I forni di calcinazione
Citazione:Periodico In Val del Riso |
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| QUADERNI BOLOTANESI
fabrycjx PUBBLICAZIONI 15/4/2020 15:05
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Donne di miniera di Sardegna e Lombardia Autore Ornella Becheroni
In questo libro si parla delle taissine di Gorno
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| Peroli Bassi
fabrycjx Storiche 7/4/2020 12:27
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Gorno Peroli Bassi anni 70 del secolo scorso
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| La Valle dello Zinco
fabrycjx PUBBLICAZIONI 5/4/2020 9:23
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La Valle dello Zinco Breve documentario della costruzione dello stabilimento elettrolitico nella Valle del Riso filmato prodotto da E.R.P. ("European Recovery Program" Piano Marschall)
Citazione: |
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| Ars et Labor: Donna Paola
fabrycjx PUBBLICAZIONI 5/4/2020 9:05
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Ars et Labor Rivista del 1906 15 giugno 1906 articolo firmato da "Donna Paola" (Paola Baronchelli Grosson De Guentry, nom de plume “Donna Paola”): calamine e blende della Valle Seriana
Biografia di Donna Paola
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| Le miniere di Zinco delle Valle del Riso
fabrycjx PUBBLICAZIONI 5/4/2020 8:17
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