Ultime foto inserite:
| Ascanio Sobrero fabrycjx MINIERE DI GORNO 31/1/2022 17:24 1583 0 0.00 (0 voti)
|
| Pani di zinco A.M.M.I. Ponte Nossa fabrycjx MINIERE DI GORNO 17/1/2022 17:26 3387 0 0.00 (0 voti)
Cataste di pani di zinco prodotte dallo stabilimento dell'A.M.M.I di Ponte Nossa © tutti i diritti riservati vietata la riproduzione
INSTALLAZIONE DI UNA NUOVA FONDERIA ELETTROLITICA DI ZINCO
CONSIDERAZIONI GENERALI
II piano E.R.P. a lungo termine per lo zinco metallo indica un ampliamento delle capacità produttive degli impianti esistenti per circa 15.000 tonnellate, e la installazione di una nuova fonderia elettrolitica con capacità produttiva di circa 10.000 tonn/anno di metallo, da parte della S.A.P.E.Z. - Società per azioni Piombo e Zinco. Le ragioni che hanno consigliato alla S.A.P.E.Z. di installare la nuova fonderia elettrolitica possono così riassumersi: a) - L'industria dello zinco metallo costituisce una classica attività "naturale" dell'economia italiana s minerali, energia elettrica e manodopera rappresentano infatti il 90 % del costo totale del metallo. Giova qui ricordare che fino al 1915 si esportava la totalità dei minerali di zinco prodotti in Italia. In quegli anni la nostra esportazione raggiungeva 125-150 mila tonnellate annue e costituiva una notevole frazione dell'esportazione mondiale di minerali di zinco. In quel periodo, per contro, l' Italia importava la totalità dello zinco metallo necessario al proprio fabbisogno. Si realizzavano così i presupposti caratteristici di una economia coloniale la massiva esportazione delle materie prime, importazione della totalità del fabbisogno nazionale di prodotti finiti. Durante la prima guerra mondiale si costruì la prima fonderia di zinco (Vado Ligure) che dette il primo zinco di produzione italiana. La guerra era appena cessata quando entrò in funzione lo stabilimento di San Dalmazzo di Tenda, anticipatore del metodo elettrolitico. Un secondo impianto di elettrolisi entrò in marcia nel 1926 a Monteponi un terzo nel 1928? pure elettrolitico, a Crotone un quarto, nel 1936 sempre elettrolitico , a Porto Marghera. La produzione salì cosi a circa 40«000 tonnellate annue. La installazione di una nuova fonderia costituisce pertanto una ulteriore tappa del processo di industrializzazione del l'Italia in uno dei settori più "naturali" ed economici. b) - La realizzazione del programma sopraindicato si ripercuoterà favorevolmente sulla bilancia dei pagamenti della Italia. E’noto infatti che esportando zinco metallo si ricava, grosso modo, il doppio della corrispondente esportazione di minerali. c) - L'aumentato consumo di minerali di zinco all'intermo, a seguito dell'incremento delle capacità produttive sopra indicate, condurrà ad uno sviluppo nella produzione nazionale, sopratutto dei minerali poveri. Attualmente, sia per la far te incidenza dei trasporti, che per il mutato orientamento nella tecnica del trattamento dei minerali, le calamine a basso titolo trovano sempre maggiori difficoltà di collocamento all'estero. Proprio per queste ragioni la nuova fonderia elettrolitica è stata studiata specificamente per il trattamento di minerali poveri calaminari, dei quali sia in Sardegna, sia nel Bergamasco vi è larga possibilità di produzione anche in sene attualmente non coltivate. I minerali ricchi, particolarmente le blende flottate, continueranno ad essere esportate in larga misura. d) - Le considerazioni sopra indicate si riallacciano al problema della manodopera. In relazione all'entrata in esercizio delle nuove capacità produttive (sia per il nuovo impianto, sia per l'incremento degli impianti esistenti), nel piano a. lungo termine è stato previsto un incremento dell'occupazione operaia di 2.500 unità, costituito da 2.000 unità nelle miniere e da 500 unità negli impianti. L'incremento effettivo sarà prevedibilmente superiore a quello indicato nel piano, sia perché la stima è stata formulata in termini molto prudenti, sia per il probabile incremento o nelle lavorazioni successive. E’ infatti certo che all'aumentata disponibilità di zinco metallo in Italia corrisponderà un incremento nel consumo, che si rifletterà favorevolmente sull'occupazione operaia. A tal fine è da tener presente che l'attuale consumo d i zinco procapite in Italia è singolarmente basso. Anche senza tener conto dell'elevato consumo belga (kg.10,3% per abitante ) dovuto a fattori particolari di quella economia, giova qui ricordare che il consumo italiano (Kg.0,79) pur sempre inferiore a quello della Gran Bretagna, della Germania, degli Stati Uniti, della Scandinavia, della Francia e del Canada,, e financo a quello del Giappone e della Polonia. e) - L'aumentata produzione di minerali di zinco allo interno conseguente alle maggiori possibilità di collocamento presso le fonderie nazionali, si rifletterà favorevolmente anche sulla produzione di minerali di piombo. La produzione nazionale di minerali di piombo ha raggiunto nel 1948 circa 47.000 tonnellate. Quel piano a lungo termine è stato previsto un incremento fino a 67.000 tonnellate. In passato è stato raggiunto un massimo di 75.000 tonnellate. Il minor livello produttivo attuale è dovuto al fatto che dal 1936 al 1943 le miniere piombo zincifere sono state sottoposte a uno sforzo eccessivo per fornire i forti quantitativi di piombo richiesti dalle Autorità, inadeguati alle preparazioni dei giacimenti. In tale periodo, per ragioni varie si sono fortemente ridotti i lavori di ricerca e di preparazione,mentre so_ no state sfruttate ed esaurire in prevalenza le masse a più elevato titolo di piombo. Le conseguenze di questo sforzo produttivo si risentiranno per lungo tempo. Purtroppo, non sono stati ritrovati nuovi già cimenti di una gualche entità. E’ peraltro evidente, anche in relazione alla generale scarsità di piombo nel mondo, che ogni sforzo va tentato al fine di incrementare la produzione di minerali di piombo» Questo incremento potrà realizzarsi in Italia soltanto so si svilupperà parallelamente la produzione di minerali di zinco. E’ noto infatti che in quasi tutti i giacimenti italiani, i minerali di .piombo sono associati a quelli di zinco, e che quindi non è possibile forzare una produzione senza incrementare l’altra. Per lo sviluppo della produzione di minerali di zinco in Italia occorre, sopratutto, puntare sui minerali poveri; l’incremento delle capacità produttive di zinco metallo faciliterà il raggiungimento di tale scopo.
CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO 1° - Potenzialità - L'impianto è stato studiato por una produzione di 50 tonnellate al giorno di zinco in catodi, corrispondente, tenuto conto della minor produzione invernale per carenza stagionale di energia elettrica, a circa 10,000 tonnellate annue di zinco commerciale fuso in pani. 2° — Ubicazione — L'ubicazione dell'impianto presso Nossa (Bergamo) nel primo tratto della camionabile che dalla strada della Bresciana si distacca scendendo la valle del Riso per giungere alle miniere di Gorno della S.A.P.E.Z. si presenta favorevole per le ragioni seguenti: a) - provenienza dei minerali, la località di Nossa risulta adiacente alle miniere di Gorno e di Oltre il Colle baricentrica in confronto della altre miniere che alimenteranno l!impianto, e cioè la miniera di Monteneve dell A.M.M.I. (Vipiteno) e le miniere dell'Iglesiente (Sardegna) della S.A.P.E.Z. e dell’ A.M.M.I. b) - fornitura dell'energia elettrica, necessaria, con i grandi elettrodotti che intersecano la regione c) - razionalità o semplicità del costruendo raccordo ferroviario (scartamento normale) con la vicina stazione di Ponte Nossa delle ferrovie della Val Seriana d) - disponibilità di terreno adatto, compreso fra il Riso e la camionabile di Gorno e disposto con sufficiente ampiezza nel senso parallelo alla valla del Riso stesso (terreno in parte già di proprietà della S.A.P.E.Z. L'impianto sorgerebbe nella valle del torrente Riso a circa 500 metri dalla confluenza di questo con il fiume Serio. Lo stabilimento sarebbe raccordato con la ferrovia della Valle Seriana mediante un tronco di linea che, distaccandosi dal binario principale in prossimità della stazione di Nossa, seguirebbe dapprima la strada nazionale e, dopo un breve tratto in galleria, devierebbe nella valle del Riso. Per la sistemazione della vasta area necessaria per lo stabilimento si richiederebbe la rettifica ed arginatura di circa 300 metri del torrente e lo spostamento della strada Nossa-Gomo-Campello-Oneta nel tratto che interessa i nuovi impianti. Nella indagine sulla ubicazione dell'impianto è stata anche studiata l'altra alternativa, vale a dire l’ubicazione in adatta zona prossima ad un porto, Questa soluzione presenta l'innegabile beneficio della riduzione dei costi dei trasporti sia per i minerali della S.A.P.E.Z. di provenienza dalla Sardegna, sia per altri eventuali minerali di acquisto, c'è poi da tener conto che la vita media di una fonderia elettrolitica è in genere superiore a quella di una data miniera, sicché è sempre da porsi l'ipotesi che l'impianto potrebbe continuare a marciare anche quando le miniere del Bergamasco fossero esaurite. L'esperienza di altri Paesi europei che ci hanno preceduto nell’ installazione di fonderie di zinco conferma questa ipotesi per quanto nel caso della miniera di Gorno e di Oltre il Colle, il minerale in vista e quello probabile e possibile assicurino l'alimentazione dell'impianto ? nella misura sopra indicata, per un lungo periodo. Ma è da attendersi che l'esistenze, nel Bergamasco di altri fattori positivi a segnatamente la disponibilità di energia elettrica a pressi più bassi che sulla costa tirrenica finisca con il fare prevalere la scelta di Nossa, del resto già ammessa in via provvisoria 3) - Energia elettrica - Il consumo di energia elettrica risulta di 5.500-6.000 kwh. di corrente alternata trifase per una tonnellata di metallo commerciale fuso prodotto, cioè complessivamente circa 60 milioni di Kw. annui. Detto consumo comprende tutti i successivi trattamenti, dal minerale grosso al metallo fuso in pani. 4) - I minerali - L'impianto sarà alimentato da blende e calamine prodotte nel le miniere dell' A.M.M.I. e della consociata S.A.P.E.Z. Secondo i programmi predisposti, affluiranno all'impianto circa 20/21 mila tonnellate annue di minerali così distinti: - tonn. 4.000 circa di blende di Gorno al 58-59 % Zn; - tonn. 6.000 circa di blende di Monteneve al 52% Zn; - tonn. 6.000 circa di calamine di Gorno al 50% Zn; - tonn. 5.000 circa di calamine della Sardegna al 48% Zn. Date le forti perdite di concentrazione delle calamine (i rendimenti attuali per portare il titolo di zinco dal 15/16% dei grezzi al 48/50% dei calcinati, sono soltanto il 50%), è stata studiata la possibilità di trattare nell'impianto di Nossa anche delle calamine semiconcentrate ad un titolo del 20/25% Zn. L’impiego di tali semiconcentrati si presenta particolarmente utile per i minerali di produzione della miniera di Gorno, dato la vicinanza della fonderia, e la incidenza, praticamente irrilevante, delle spese di trasporto (i minerali saranno convogliati dalla laveria all’impianto con teleferica). E’ evidente che in tal caso, a parità di metallo contenuto, aumenterà proporzionalmente il quantitativo di minerale da trattare nella fonderia. Pertanto l'impianto presenterà due sezioni: una per il trasferimento di calamina per circa 5.000 tonnellate annue di metallo, l'altra per il trattamento di blende per circa 5.000 tonnellate annue di metallo, conseguendosi cosi il gettito previsto di 10.000 tonnellate annue. -Blende e calamine costituiscono un complesso razionale di impianti strettamente collegati fra loro. L'utilizzazione delle calamine impone lo sfruttamento più redditizio dei giacimenti minerari del Bergamasco e della Sardegna a cui si collegano evidenti problemi sociali per il relative largo impiego di manodopera. Il trattamento delle calamine esige acido solforico, e a questo si provvede con la desolforazione delle blende. Il gettito di acido solforico monoidrato corrisponde a non meno di una tonnellata di blenda combusta. 5) - Nel suo complesso l'impianto consisterà quindi dei seguenti reparti: a) - macinazioni varie; b) - forni arrostimento blenda; c) - impianto acido solforico, tipo Monsanto; d) - attacco "blende e depurazione soluzioni; e) -attacco calamine, e depurazione soluzioni; f) - preparazione dell'elettrolito miscelato; g) – elettrolisi dello zinco; h) - impianto ricupero cadmio; i) - fonderia dei catodi; l) - centrale elettrica; m) - laboratori, uffici, officine, ecc. La potenza installata per l'elettrolisi sarà 10.000 KVA, e quella necessaria per i servizi sussidiare 2.000 KVA e quindi 12.000 KVA in totale. La conversione della corrente si effettuerà mediante raddrizzatori a vapori di mercurio, con le due alternative: un aggregato sino a 9.000 A. e 900 V. e due aggregati ciascuno sino a 9.000 A. e 475 V. Per i servizi sussidiari si prevede di adottare la tensione il 500 V, ottenuta con trasformatori generali da 130.000 V. e con trasformatori secondari da 10.000 V. ubicati in almeno due cabine distribuite nelle due zone principali dell’impianto
Citazione:fabrycjx 2012: (Foto Capitanio Luigi |
|
| Assistenza sanitaria alle miniere di gorno fabrycjx MINIERE DI GORNO 17/1/2022 17:22 984 0 0.00 (0 voti)
Miniere di Gorno
Nella foto il deposito dell'ambulanza a disposizione delle miniere e della comunità della Valle del Riso crollato nel 2021.
Assistenza sanitaria nelle miniere di Gorno
Citazione:Fonte: Archivio minerario di Gorno |
|
| Santuario del SS Crocefisso fabrycjx Le Chiese di Gorno 13/1/2022 7:56 3358 0 0.00 (0 voti)
IL SANTUARIO DEL S.S. CROCIFISSO Probabilmente in origine il Cristo Crocifisso cui era devota la gente di Gorno era sito in un prato, esposto all’incuria del tempo. Il 17 aprile 1759 il Consiglio comunale di Gorno decise per una più degna sistemazione deliberando la costruzione di una “tribulina” lungo il Riso “per mettere via il Cristo…”. Nel 1766 la “tribulina” è esistente, come risulta da un documento del Comune di Gorno.
La chiesa attuale fu costruita in sostituzione della “tribulina”a seguito dell’autorizzazione del 25 giugno 1908 del Sac. Dott. Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII ( all’epoca segretario del vescovo di Bergamo). La costruzione venne terminata nel mese di giugno del 1910, così pure il campanile, realizzato in solo venti giorni. Fu quindi benedetta ed inaugurata il 18 e 19 giugno 1910.
Il santuario, a croce greca, è di stile gotico-lombardo. Antistante la chiesa esisteva un portichetto sotto cui passava la strada carrozzabile della Valle del Riso; venne demolito nel 1957 onde permettere un ampliamento stradale, costruendo nel contempo due nuovi portichetti in corrispondenza delle porte laterali.
Nel 1985 un gruppo di volontari compì alcuni primi lavori di risanamento, per giungere poi al 1990 quando, in occasione dell’80° dell’inaugurazione e consacrazione, il santuario vide una serie di importanti opere di ristrutturazione che gli ridiedero decoro e splendore, sempre grazie all’instancabile e preziosa opera dei volontari. (testo di Amerigo Baccanelli) (foto Mario Varischetti)
le chiese delle diocesi italiane
Wikipedia: santuario del Santissimo crocefisso
le campane (concerto)
Le campane (Info) Citazione: |
|
| La chiesa della Madonna delle Grazie fabrycjx Le Chiese di Gorno 13/1/2022 7:49 3447 0 0.00 (0 voti)
LA CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
E’ certo che nel 1625 la chiesa fosse esistente, in quanto in un documento risalente a quell’anno risulta la richiesta per la costruzione di una finestra nella chiesa stessa. Nel medesimo documento risulta anche che nella chiesa “si mantiene un cappellano”perché la gente “ha la chiesa in molta divotione “. Nei “Capitoli del parroco” datati 14 settembre 1649 si legge: “di più il parroco sarà obligato di andare a cantar Messa et Vespri la festa della natività di Maria Vergine alla Madonna delle Grazie”.
La chiesa è sopraelevata rispetto alla piazza antistante: la porta centrale si trova infatti dieci gradini al di sopra della piazza e sull’architrave è scritto “in me omnis gratia”; sulla porta a monte si legge invece la sigla IHS e l’anno 1667. Il bellissimo altare, racchiuso nel presbiterio da una cancellata in ottone, risale al 1728. La costruzione del campanile iniziò nel 1740 e terminò nel 1770.
La chiesa della Madonna delle Grazie fece da parrocchiale ben tre volte, tanto da essere chiamata “seconda parrocchiale”e ciò avvenne in occasione della costruzione delle due chiese parrocchiali (dal 1767 al 1776 e dal 1927 al 1932) e con la demolizione del vecchio campanile (1890).
Nell’autunno del 1997 iniziarono i lavori di ristrutturazione e restauro della chiesa che impegnarono il parroco, i volontari e alcune ditte specializzate per più di due anni. Il 1° maggio 2000 la chiesa, recuperata all’originaria bellezza, venne presentata alla comunità gornese.
clicca qui per saperne di più
In Val del Riso N° 12 Dicembre 1988
WIKIPEDIA
(Foto Mario Varischetti) (testo di Amerigo Baccanelli) Citazione: |
|
| Taissine impegnate nella cernita in laveria fabrycjx MINIERE DI GORNO 12/1/2022 19:11 3024 0 0.00 (0 voti)
MINIERE DI GORNO
Il miglioramento degli impianti, fece sì che le taissine vennero impiegate nelle laverie invece che agli imbocchi delle miniere . Da un resoconto del 1925 si legge:
"....Il minerale avente dimensione compresa tra 35 e 60 mm va ad un nastro cernita lungo 10 mt da dove 10 donne tolgono la blenda di prima scelta e lo sterile...." -------------------------------------------------------------------- ...Ma se i cavatori siano ignoranti, o stracccuranti nel cavar le vene, mescolandole con la terra, e con sassi, l'officio di scegliere il metallo rozzo, e le vene nobili,e migliori, non pur gl'huomini, ma i fanciulli, e le donne ancora fanno. impercioche mettono cotal mestura sopra una lunga tavola, dove si stanno a seder quasi tuto il giorno, e vanno scegliendo il buon metallo, e lo scelto raccolgono insieme ne vassoi... (Tratto da De Re Metallica libro VIII Georgius Agricola 1530-1556)
Elenco taissine impiegate alla laveria n°1 di Oneta anno 1952
Citazione: |
|
| Alfio Balbusso fabrycjx MINIERE DI GORNO 10/1/2022 15:34 532 0 0.00 (0 voti)
Alfio Balbusso Direttore delle miniere di Gorno Nato a Roma il 4/6/1909 Laureato nel 1933 in ingegneria industriale minieraria presso il politecnico di Torino. dall'aprile 1934 al settembre 1936 impegato presso le miniere di Kosseir(alto Egitto- Mar Rosso)nella società Italo egiziana Estrazione fosfati. Dall'ottobre 1936 all'aprile 1937 impiegato presso le miniere dell'Arsia (Pola) nella società carbonifera ARSA. Dal maggio 1937 all'ottobre 1939 impegato presso le miniere di Sciumagallé (Eritrea, nell'azienda Mineraria Africa Orientale (AMAO). Dal febraio 1940 al dicembre 1945 dirigente presso le miniere dell'Arsia (Pola) società carbonifera ARSA Dal giugno 1946 al marzo 1962 dirigente presso le miniere della Sardegna Società mineraria Pertusola (Roma piazzale Flaminio 9) Dal 1963 al 1975 dirigente presso la Miniera di Gorno (Bg) AMMI s.p.a. (dati forniti dalla famiglia Balbusso)
|
|
| Magazine InLombardia fabrycjx PUBBLICAZIONI 6/1/2022 14:18 294 0 0.00 (0 voti)
Magazine InLombardia a cura di Explora S.p.A. in collaborazione con DG Ambiente e FLA
Opuscolo per la valorizzazione da parte di Regione Lombardia dei siti minerari dismessi
introduzione:
NEL CUORE DELLA LOMBARDIA #inLombardia Magazine
"La salvaguardia e la tutela dei siti minerarl dismessi, presenti sul nostro territorio, vuole restituire alle nuove generazioni la memoria dei luoghi che hanno plasmato le popolazioni e le valli della Lombardia. E la valorizzazione da parte di Regione Lombardia vuole salvaguardare questi luoghi, che sono testimonianza della vita economica e sociale nella storia della nostra Regione. Miniere, grotte e gallerie naturali hanno da sempre un fascino misterioso e particolare. Un passaggio dalla superficie della Terra all'universo del sottosuolo che conduce inevitabilmente ad un contatto diretto con l'intima natura di un territorio. Nove luoghi da visitare nel cuore della Lombardia: lasciatevi sorprendere dal fascino del passato"
Raffaele Cattaneo Assessore Ambiente e clima Regione Lombardia
in-lombardia.it |
|
| Padre Giulio Zanni fabrycjx Vita religiosa in Val del Riso 19/12/2021 9:29 1489 0 0.00 (0 voti)
|
| IL SECOLO XX fabrycjx PUBBLICAZIONI 13/12/2021 18:29 2946 0 0.00 (0 voti)
|
|